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Iran conferma pena di morte per medico che lavorava a Novara

Ahmadreza Djalali è accusato di spionaggio in favore dello Stato d'Israele

Iran conferma pena di morte per medico che lavorava a Novara

Nessun ribaltamento di sentenza in Appello, dove il medico Ahmadreza Djalali, in carcere in Iran dall'aprile del 2016 perché accusato di spionaggio in favore di Israele, è stato di nuovo condannato a morte.

"Gli avvocati di Ahmadreza Djalali hanno appreso sabato 9 dicembre che la Sezione 1 della Corte Suprema aveva preso in considerazione e ha confermato la sua condanna a morte in modo sommario senza concedere loro l’opportunità di presentare le loro osservazioni difensive", conferma in un comunicato Amnesty International.

Djalali, esperto di Medicina dei disastri, aveva lavorato a Novara dal 2012 alla fine del 2015, all'Università del Piemonte occidentale. Al momento dell'arresto collaborava ancora con l'ateneo italiano.

L'arresto di Djalali è avvenuto durante un viaggio in Iran, dove si trovava per motivi di lavoro su invito dell'università di Teheran.

All'inizio del 2016 aveva lasciato l'Italia per la Svezia, dove si era trasferito insieme alla moglie Vida e ai figli Amitis e Ariou, di 14 e 5 anni.

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