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Elezioni in Iran: batosta per i conservatori

Oltre 33 milioni (il 60%) gli iraniani che hanno votato per eleggere il nuovo parlamento e l'Assemblea degli esperti. In quest'ultima si segnala una batosta per i conservatori

Elezioni in Iran: batosta per i conservatori

C'era molta attesa per le elezioni in Iran, le prime dopo l'accordo sul nucleare e la fine dell'embargo: un vero e proprio test sulla politica riformista di Hassan Rohani. La cosiddetta "lista della speranza", alleanza di riformisti-moderati filo-Rohani, sperava di scalzare l'attuale maggioranza fondamentalista, almeno nel parlamento. C'è riuscita? Forse sì.

Sono oltre 33 milioni (il 60%) gli iraniani che hanno votato per eleggere il nuovo parlamento e l'Assemblea degli esperti, organismo giuridico-religioso che nomirà la prossima Guida Suprema.

L’ex presidente Rafsajani e l’attuale presidente Rohani, entrambi dello schieramento riformista-moderato, guidano la lista dei sedici eletti all’Assemblea degli Esperti nel collegio elettorale di Teheran, secondo dati definitivi annunciati dal ministero degli Interni e citati da Press Tv. I primi posti conquistati sulla base del voto sono tutti occupati da riformisti e moderati. L’Assemblea degli Esperti (88 membri in carica per 8 anni) sarà chiamata a scegliere al suo interno il successore della Guida Suprema qualora Khamenei muoia o si dimetta. Solo al decimo posto si affaccia Ahmad Janati, presidente del Consiglio dei Guardiani, l’organismo che controlla il parlamento e il voto, e al dodicesimo posto si piazza Mohammad Taqi Mesbah Yazdi, conosciuto come "il religioso per cui non conta nulla quello che pensa il popolo".

I candidati in corsa per i 290 seggi del Majlis (parlamento) sono 4844, di cui quasi 500 donne, mentre quelli in lizza per gli 88 posti dell'Assemblea degli esperti sono 161, di cui nessuna donna (benché vi fossero 19 aspiranti). Ad aver presentato domanda per partecipare alla sfida elettorale erano stati in 12 mila per il Majilis e quasi 300 per l'Assemblea degli esperti. Ma i candidati, specie quelli riformisti, sono stati decimati dal Consiglio dei Guardiani, l'organismo nominato dalla Guida Suprema, che sovrintende al Parlamento e all'attività elettorale, e che dovrà confermare anche i nomi dei vincitori di questa tornata elettorale.

Il presidente iraniano Hassan Rohani, nel corso di una conferenza stampa a Teheran con il presidente svizzero Johann Schneider-Ammann, ha lodato quella che ha definito ''l'eccezionale e massiccia'' partecipazione alle urne degli elettori della Repubblica islamica.

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