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Iraq, attacco su base che ospita forze Usa, cinque feriti

Colpi di mortaio su una base che in Iraq che ospita personale americano. Almeno 4 militari iracheni feriti, si parla di un quinto. Rischio di riaccendere la tensione in Medio Oriente e Baghdad ordini il ritiro agli Usa

Iraq, attacco su base che ospita forze Usa, cinque feriti

Miliziani di una fazione non definita hanno bersagliato con colpi di moratio la base aerea di Balad, istallazione militare circa 80 chilometri a nord di Baghdad che ospita le forze statunitensi. Durante l'attacco sarebbero rimasti feriti almeno 5 militari. Tutto personale iracheno della base. Le attività di guerriglia, che in questi giorni si stanno manifestando sporadicamente, mostrano come le tensioni nella crisi Usa-Iran non siano affatto terminate. Nessun gruppo, tuttavia, ha ancora rivendicato la responsabilità dell'attacco.

A riferire dell'attacco sono state fonti militari citate dall'emittente Al Arabiya. Almeno sette colpi di mortaio (o razzi Katyusha), secondo i funzionari iracheni, sono sparati da una posizione in prossimità della base, cadendo sulla pista d'atterraggio all'interno della base dove decollano i caccia F-16 dell'Aeronautica irachena: motivo per cui la base ospita addestratori e personale tecnico statunitense. "Ci sono esperti, istruttori e consulenti americani alla base", ha riferito un funzionario della difesa irachena alla stampa, richiedendo di rimanere coperto dall'anonimato poiché non autorizzato a parlare con i giornalisti e riferire notizie così delicate nel quadro politico che divide il governo di Baghdad a causa delle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Iran. La scorsa settimana infatti, la Camera dei rappresentanti di Baghdad ha votato una risoluzione che impegna il governo iracheno ad espellere tutte le forze straniere dal territorio nazionale - Washington ha ignorato la risoluzione, dicendo di non essere disposta a ritirarsi militarmente dall'Iraq. Questo ulteriore attacco potrebbe arrivare richiedere con più fermezza a chiedere a Washigton di ritirare tutto il personale militare statunitense delle proprie basi.

Nonostante nessuna milizia abbia rivendicato l'atto, la base di Balad potrebbe essere entrata nel mirino dei mortai quale obiettivo di piccole missioni di "disturbo" e guerriglia, innescate dall'uccisione del generale Qasem Soleimani, comandante della Forza Qods dei Guardiani della rivoluzione islamica eliminato a Baghdad da raid statunitense.

Anche se sia Washintgon che Teheran negli giorni scorsi hanno dimostrato di aver fatto un "passo indietro" rispetto ai toni e alle azioni che stavano conducendo ad una pericolosa esclation in Medio Oriente, le milizie filo-iraniane attive in Iraq - che hanno perso uno dei loro principali leader durante l'uccisione di Soleimani - potrebbero operare indistintamente, e portare avanti la loro vendetta, rialzando il livello di tensione nella regione, e rischiando di trasformare la loro terra in un nuovo campo di battaglia per procura.

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