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"È stato ucciso il numero due dell'Isis"

Secondo il ministero della Difesa iracheno è morto in un raid aereo. Era il possibile successore di al-Baghdadi Sostieni il reportage

"È stato ucciso il numero due dell'Isis"

Se le notizie che arrivano dall'Iraq fossero confermate, come se fossero confermate le voci diffuse negli ultimi giorni, un attacco aereo potrebbe avere inferto un colpo non da poco al sedicente Stato islamico.

Secondo il ministero della Difesa di Baghdad sarebbe infatti rimasto ucciso Abu Alaa al-Afri, considerato il numero due dell'organizzazione estremista. A colpirlo un raid della coalizione internazionale. Al momento dello strike, secondo "precise informazioni d'intelligence" citate dal ministero, "sono stati uccisi molti esponenti del gruppo criminale riuniti nella Moschea dei Martiri nella zona di Tal Afar", a circa cinquanta chilometri dalla città di Mosul.

La domanda vera a cui si dovrà rispondere, se la morte sarà confermata, è quale ruolo avesse in questo momento al-Afri. Da tempo si rincorrono voci - sul Guardian, tra tutti - sullo stato di salute di al-Baghdadi, che per molti sarebbe rimasto gravemente ferito e, incapace al momento di dirigere le operazioni del sedicente Califfato, proprio ad al-Afri avrebbe affidato il comando.

Al-Afri, all'anagrafe Abd al-Rahman Mustafa al-Qaduli, era uno degli uomini più ricercati dagli Stati Uniti tra i militanti dell'Isis. Alcuni giorni fa sulla sua testa era stata posta una taglia milionaria. Un passato da numero due di Abu Musab al-Zarqawi, comandante di al-Qaida in Iraq ucciso nel 2006, nel 2012 era passato con l'Isis, dopo essere stato liberato da un carcere iracheno, e aveva passato la frontiera con la Siria.

Secondo Hisham al Hashimi, un consigliere del governo iracheno intervistato da Newsweek "i membri dello Stato islamico hanno una grande fiducia in lui".

Ex professore di fisica originario di al-Khidr, nella zona di Mosul, "è intelligente, un buon leader e un amministratore".

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