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Isis è alle porte ma l'Europa sembra non accorgersene

A Istanbul gadget inneggianti all'Isis. E il 16% dei francesi simpatizza per i terroristi. SOSTIENI IL REPORTAGE

Isis è alle porte ma l'Europa sembra non accorgersene

Isis è ormai alle soglie dell'Europa, ma nell'opinione pubblica del Vecchio Continente il sentimento prevalente sembra quello dell'indifferenza.

Anche dopo settimane in cui le notizie che arrivavano dai territori controllati dal Califfato si succedevano in un incredibile crescendo di orrori, due sondaggi realizzati in Francia e Gran Bretagna rivelano la scarsa propensione degli Europei a prendere una posizione netta contro l'espansionismo dei terroristi islamici.

Nel Paese transalpino, rivela un sondaggio Icm per l'agenzia russa Rossiya Segodnya, il 16% degli intervistati simpatizzerebbe o avrebbe un'opinione positiva di Isis. Numeri choccanti, che risultano ancora più incredibili considerando che tra i giovani questa percentuale sale addirittura al 27%. Secondo la stessa ricerca, nel Regno Unito questa percentuale scenderebbe al 7% e in Germania tra il 3% e il 4%.

Dalla Gran Bretagna arriva però un altro segnale allarmante: negli stessi giorni in cui il Primo Ministro David Cameron considera la possibilità di un giro di vite contro il terrorismo - tanto in termini di sicurezza interna quanto di invio di armi e interventi militari all'estero - solo un terzo dei sudditi di Sua Maestà britannica sarebbe favorevole a raid aerei contro Isis.

A rivelarlo è un sondaggio promosso da The Independent, secondo cui più della metà dei cittadini britannici sarebbe contrario a un intervento diretto. Anche se non è stata ancora avanzata alcuna richiesta formale al Parlamento, da Washington sono giunte voci secondo cui Obama starebbe sondando in questo senso gli alleati sull'altra sponda dell'Atlantico.

Intanto, mentre tanta parte dell'opinione pubblica europea sembra sprofondare nell'inerzia, da Istanbul arriva un altro segnale di quanto fascino le sirene del Califfato abbiano anche sulla sponda europea del Bosforo.

Nella prima città turca è stato infatti aperto un negozio che vende prodotti a marchio Isil, lo Stato Islamico del Levante: cappellini e magliette con slogan inneggianti alle bandiere nere dei jihadisti. Intervistati dalla stampa turca, i proprietari del negozio hanno confessato senza pudore che i prodotti erano destinati a un pubblico di giovanissimi.

Ma quel che è peggio, il negozio non ha ricevuto nemmeno un controllo da parte della autorità: una negligenza che non è sfuggita all'opposizione in Parlamento, che accusa il Presidente Erdogan di indulgenza verso gli islamisti.

Appena a giugno era stata diffusa la notizia che 3000 combattenti volontari erano partiti dalla Turchia per arruolarsi sotto le insegne del Califfato.

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