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Isis, anche i videogiochi chiamati alla guerra santa

Con Grand Theft Auto: Salil al-Sawarem l'Isis schiera anche i videogiochi nella jihad contro l'occidente

Isis, anche i videogiochi chiamati alla guerra santa

L'ultima frontiera dell'Isis è un videgioco. Dopo le decapitazioni diffuse attraverso i video e dopo il recente film di propaganda Flames of war, la propaganda del Califfato ha sferrato una nuova offensiva.

Questa volta l'oggetto sono i milioni di ragazzi appassionati di videogiochi. Grand Theft Auto: Salil al-Sawarem ("il suono delle spade che combattono insieme") è stato pensato per loro. Il gioco è stato realizzato sfruttando il motore grafico del gioco del 2004 Grand Theft Auto San Andreas, un successo da 27,5 milioni di copie in tutto il mondo. Secondo Al-Arabya il gioco è studiato per addestrare i ragazzi medio orientali ai valori della jihad e all'odio nei confronti della cultura occidentale, di cui, ironia della sorte, il videogioco è un prodotto tipico.

Nel trailer rilasciato in rete vengono mostrate le gesta di un combattente Isis, divisa nera di ordinanza e kalashnikov in mano, intento a intraprendere la guerra santa contro gli odiati infedeli. I giocatori potranno cimentarsi in assalti a convogli militari e nell'uccisione di agenti di polizia e soldati occidentali.

Il tutto al grido continuo di Allahu Akbar.

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