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Isis, l'allarme dell'intelligence: "Londra è il prossimo obiettivo"

I miliziani dello Stato islamico esortati a rientrare per attaccare Londra

Isis, l'allarme dell'intelligence: "Londra è il prossimo obiettivo"

Sale l'allerta in Gran Bretagna. I servizi di intelligence hanno messo in guardia Londra su possibili attacchi dopo i primi raid di David Cameron contro i tagliagole dell'Isis. Non è chiaro quanto gli attacchi possano essere imminenti, ma gli 007 europei e americani avrebbero raccolto informazioni sulla possibilità concreta di eventuali atti terroristici. Miliziani dello Stato islamico sarebbero, infatti, stati esortati a tornare in Gran Bretagna per compiere attacchi. Le informazioni dell’intelligence si aggiungono ai messaggi circolati online, con lo slogan più ripetuto "Londra dopo Parigi".

Proprio quando l'anti-terrorismo europeo ammette che le tracce di Salah Abdeslam, unico componente del commando che ha colpito a Parigi il 13 novembre sopravvissuto agli attacchi, sono da ritenersi perse, l'Europa torna ad avere paura di essere nuovamente colpita. Combattenti dell'Isis con passaporto britannico avrebbero, appunto, ricevuto l'ordine dai vertici del Califfato di tornare in patria per preparare attacchi. Il livello d'allerta è salito dopo che i Tornado della Raf hanno iniziato a bombardare obiettivi dello Stato islamico in Siria in seguito al via libera dalla Camera dei Comuni. Le fonti citate dalla Cnn non specificano se a provocare l’allerta sia stato l’arresto di Aine Lesley Davis, operativo dell'Isis britannico collegato a Jihadi John, arrestato a Istanbul lo stesso giorno degli attacchi di Parigi mentre stava tentando di tornare in Europa con l’ordine di portare a termine attacchi.

Per quanto riguarda la caccia a Salah, gli inquirenti ritengono che sia credibile che l'uomo all’ultimo momento abbia avuto un ripensamento ed abbia deciso di non farsi esplodere. "È entrato nel panico, era spaventato quando ha chiamato i suoi amici per farsi andare a prendere a Parigi", hanno detto le fonti che quindi ritengono che forse lo Stato islamico non è disposto ad accoglierlo se veramente Salah è riuscito a raggiungere la Siria.

"La verità - concludono le fonti - è che l’ultima traccia di lui risale al 14 novembre quando, all’indomani degli attacchi, un amico lo ha lasciato nel quartiere di Bruxelles di Schaerbeek".

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