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Isola di Pasqua: i turisti danneggiano le statue per farsi selfie

Secondo l'archeologa Jo Anne Van Tilburg, le statue giganti dell'Isola di Pasqua con il tempo possono essere danneggiate dai turisti che si arrampicano per scattare i selfie

Isola di Pasqua: i turisti danneggiano le statue per farsi selfie

La mania dei selfie spopola in tutto il mondo raggiungendo livelli alti di pericolosità, per la propria incolumità e per il rispetto dei monumenti o dei reperti di valore artistico e culturale. Negli ultimi giorni è salito l'allarme che riguarda i continui e insistenti selfie che che centinaia di migliaia di turisti scattano alle famose statue di Rapa Nui, più nota con il nome di Isola di Pasqua.

La paura è stata diffusa da un'archeologa, preoccupata per la mancanza di rispetto dei turisti nei confronti delle gigantesche statue. Sembra, infatti, che arrivino ad arrampicarsi su di esse, o a sedersi sulle tombe e anche a calpestare gli spazi circostanti.

Secondo Van Tilburg lo scorso anno i visitatori sull'isola hanno raggiunto le 150.000 unità. Si è parlato molto su queste enormi statue e su ciò che nascondono. Fino a oggi è stato appurato che queste figure sono dotate anche di corpi. A tal proposito, gli archeologi dell'Università della California, a Los Angeles, hanno portato avanti il Progetto Statua dell'Isola di Pasqua e capire cosa si nasconde sotto la superficie del terreno. Si è giunti alla conclusione che si tratti di corpi interi di altezza pari a 33 piedi, cioè circa 10 metri.

Dunque, l'afflusso turistico sta avendo un impatto importante sul delicato ecosistema dell'isola. L'archeologa Van Tilburg ha detto: "Sono turbata dalla mancanza di un genuino interesse turistico sull'isola e dalla sua gente. Manca un genuino apprezzamento per il passato di Rapa Nui". La stessa studiosa ha poi continuato dicendo che la cifra di visitatori è esigua se si confronta con quella delle Piramidi, ma l'impatto è di notevole importanza: "Secondo gli standard Rapa Nui - ha continuato - su un'isola dove l'elettricità è fornita da un generatore, l'acqua è preziosa e esaurita, e tutte le infrastrutture sono stressate, 150.000 sono una folla".

La tecnologia, connessa con la nostra voglia di apparire in continui selfie, forse sta superando i limiti senza accorgercene. La storia dei luoghi con i loro misteri, come nel caso di Rapa Nui, ci deve far riflettere.

Questi enormi monoliti che hanno resistito al trascorrere del tempo non possono essere distrutti dall'incuria della gente.

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