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Boris Johnson non lascia la super residenza del governo

L'ex ministro continua a vivere nella residenza ufficiale dei titolari degli Esteri senza averne più diritto. Il motivo? Ufficialmente è un senzatetto. Nonostante guadagni centinaia di migliaia di euro ogni anno

Boris Johnson non lascia la super residenza del governo

Boris Johnson, un ex ministro "senzatetto" che vive in una residenza di lusso del governo britannico. La realtà a volte supera l'immaginazione. Almeno in Inghilterra, dove l'ex ministro degli Esteri, dimissionario a causa delle divergenze con Theresa May sulla Brexit, si torva ora in una condizione a dir poco curiosa.

Nonostante le sue dimissioni siano arrivate il 9 luglio, il pirotecnico ministro non se n'è mai andato da Carlton House, la residenza ufficiale dei ministri degli Esteri di Sua Maestà. In sostanza, Bojo, come lo chiamano a Londra, occupa la residenza ufficiale. Ed il motivo è che, tecnicamente, Johnson è un senzatetto. La sua casa di proprietà, una palazzina di quattro piani ad Islington, è affittata da Wayne McGregor, coreografo del Royal Ballet. Il contratto è vincolante, quindi Johnson non sa dove vivere.

Naturalmente la situazione è imbarazzante. Come ricorda il Corriere della Sera, da una parte, il nuovo ministro Jeremy Hunt non può prendere possesso della residenza che il governo garantisce al titolare del dicastero. E questo ha comportato anche discussioni fra lui e il suo predecessore, visto che Carlton House deve comunque essere usata per gli incontri ufficiali. Hunt non può certo ricevere gli ospiti nella sua casa privata.

Ma quello che è ancora più difficile da accettare è che l'ex ministro viva a scapito delle casse pubbliche in una residenza ufficiale che il governo britannico paga 482mila sterline l'anno allo Stato come possedimento della Corona. Quindi ogni giorno il governo di Londra paga 1.500 euro per far vivere un ex ministro nello sfarzo più assoluto.. Il tutto mentre continua a incassare l'affitto della sua villa di Islington (circa 7.500 euro al mese) e mentre guadagna 300mila euro l'anno per scrivere un editoriale a settimana sul Daily Telegraph.

Con una città piena di senzatetto (questa volta reali) e con una povertà crescente, l'idea che un ex ministro viva sulle spalle del contribuente britannico mentre guadagna centinaia di migliaia di euro l'anno per i suoi affari personali, fa riflettere.

E giustamente, nel Regno, infuria la polemica.

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