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Joy Milne, l'ex infermiera che riconosce le malattie dall'odore

La donna riesce a riconoscere le malattie dai loro odori. Grazie alla sua dote, collabora con l'Istituto di biotecnologie di Manchester per una ricerca sul Parkinson

Joy Milne, l'ex infermiera che riconosce le malattie dall'odore

Si chiama Joy Milne ed è un'ex infermiera di 69 anni, con una dote particolare: riconosce le malattie dall'odore. La donna, che vive in Scozia, ha un senso dell'olfatto più sviluppato del normale e, per questo, è in grado di sentire profumi e odori prima e più intensamente degli altri.

Secondo quanto riporta Der Spiegel, i medici chiamano questa caratteristica "iperosmia" e potrebbe rivelarsi molto utile per un nuovo sistema che permetta di diagnosticare precocemente la malattia di Parkinson. Ma Joy sa riconoscere anche l'odore dei malati di Alzheimer, che è simile al pane di segale, dei diabetici che sanno di smalto per le unghie e delle persone affette da tumore, che hanno un odore simile ai funghi.

Ad accorgersi della sua dote straordinaria fu la stessa Joy che, nel 1974, iniziò a percepire uno strano odore in casa, simile al muschio. Dopo 12 anni, a suo marito venne diagnosticato il Parkinson, secondo quanto rivela il Post. Così, iniziando a stare a contatto, nei vari ospedali, con altri individui che avevano contratto la stessa malattia del marito, l'infermiera si accorse che tutti avevano lo stesso odore di muschio che aveva sentito in casa sua.

Quando ne perlò coi medici, alla donna fu offerta una collaborazione con i ricercatori, per cercare di individuare l'odore tipico del Parkinson. Prima di tutto, per verificare le sue capacità, a Milne fu chiesto si esaminare diverse magliette, alcune appartenenti a malati, mentre altre, a sua insaputa, di persone sane. La donna segnalò di aver percepito il tipico odore di muschio su quelle che si erano poi rivelate appartenenti a persone affette da Parkinson. Ma non solo. Milne, infatti, sentì l'odore muschiato anche sulla maglietta di un paziente sano. Si pensò a un errore, ma 9 mesi dopo, il prorietario della maglietta si ammalò: la donna aveva fatto una sorta di diagnosi precoce.

Data la sua dote, la donna è stata chiamata a partecipare a una ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica ACS Central Science, dell'Istituto di biotecnologie di Manchester, per contribuire a sviluppare un test per il riconoscimento olfattivo della malattia ad uno stadio precoce. I ricercatori hanno studiato i composti del sebo, una sostanza presente sulla superficie della pelle, che ne determina l'odore. Sembra che le persone affette da Parkinson ne producano più del dovuto sulla parte alta della schiena. I ricercatori, allora, sono riusciti a produrre una sostanza dal medesimo odore.

Il test, però, ha preso in considerazione un campione ristretto e dovrà essere riproposta su scala più grande. Se i risultati saranno soddisfacenti, in futuro si potrebbe arrivare anche alla creazione si una sorta di "naso artificiale", in grado di identificare i composti indicati da Milne, presenti nel sebo della schiena.

Il tutto potrebbe rivelarsi molto utile per arrivare a una diagnosi precoce della malattia.

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