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Julen, calcoli sbagliati rallentano i soccorsi. Secondo pozzo stretto, si trivella di nuovo

Salvataggio rimandato, la capsula con i soccorritori non ci passa, si deve allargare il diametro del nuovo pozzo. Ma l'ennesimo ritardo fa affievolire le speranze.

Julen, calcoli sbagliati rallentano i soccorsi. Secondo pozzo stretto, si trivella di nuovo

Le operazioni di salvataggio del piccolo Julen hanno subíto un'altra battuta d'arresto.

Sembrava tutto pronto a Totalàn per porre fine ad un calvario che sta tenendo da nove giorni tutti col fiato sospeso; quello di oggi doveva essere il giorno del recupero, quello in cui si sarebbero calati i soccorritori nel pozzo scavato parallelamente a pochi metri di distanza da quello in cui è caduto il povero bambino di soli due anni. Ma dopo aver avuto problemi con la trivellazione a causa di materiale estremamente duro difficile da perforare, questa volta l'ostacolo si è rivelato essere un calcolo sbagliato del diametro del foro del secondo pozzo, quello nel quale devono calarsi gli addetti al salvataggio.

Si deve creare una parete all'interno dello scavo, un rivestimento che fungerà da camicia per la capsula con la quale gli incaricati del recupero di Julen scenderanno per almeno sessanta metri nel sottosuolo, ma i tubi inseriti ad un certo punto si sono bloccati e non andavano più giù. Si è quindi capito, tra lo sgomento dei presenti, che bisognava velocemente allargare il foro del tunnel verticale.

In queste ore la trivella è nuovamente in azione per ampliare il diametro del pozzo dopo che quest'ultimo è stato in parte ricoperto di terra per facilitare il nuovo scavo. Una volta fatto questo, il pozzo sarà incamiciato e si potrà partire con la fase più delicata, la discesa della capsula con all'interno i coraggiosi minatori della Brigada de Salvamento de Hunosa che una volta toccato il fondo del tunnel ne dovranno creare un'altro di tre o quattro metri, scavando a mano in direzione questa volta orizzontale e sperare a quel punto di penetrare nel primo pozzo e trovare il bambino.

Un tribunale di Malaga apre un procedimento

La Corte di Istruzione n. 9 di Malaga ha aperto intanto un procedimento per chiarire le dinamiche dell'accaduto e indagare su presunte responsabilità.

La Guardia Civil ha già stilato e consegnato un rapporto nel quale ci sono le dichiarazioni dei genitori del bimbo, del proprietario del terreno e della persona che ha eseguito i lavori di perforazione del pozzo.

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