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Juncker: "L'Ue non è in guerra col Regno Unito"

"Bisogna cercare di mantenere il ponte di sicurezza, quest'alleanza di sicurezza" con i britannici, nonostante la Brexit. Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, alla conferenza sulla Sicurezza a Monaco

Juncker: "L'Ue non è in guerra col Regno Unito"

Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, parlando alla conferenza sulla Sicurezza a Monaco (il forum globale sulla politica internazionale), ricorda che gli europei non sono "in guerra" con Londra, e sottolinea che bisogna cercare di mantenere "il ponte di sicurezza, quest'alleanza di sicurezza" con i britannici, nonostante la Brexit. "Non voglio che si mettano nella stessa pentola le questioni di politica di sicurezza e le questioni commerciali", ha aggiunto, dopo che la prima ministra britannica Theresa May in passato è stata criticata per aver dato l'impressione di voler legare la collaborazione sulla sicurezza a un accordo commerciale privilegiato con l'Ue.

Juncker suggerisce che le scelte dell’Ue in politica estera possano prendersi a maggioranza qualificata in futuro, e non per consenso come accade finora. E ricorda come la ricerca del consenso impedisca all’Ue di prendere decisioni su molte questioni internazionali e ha invitato a semplificare i processi decisionali in modo da garantire "efficacia e capacità di azione". "Ora non siamo in grado di agire in politica estera", ha detto ricordando come l’inazione ha toccato questioni chiave anche come l’imposizione o il mantenimento di sanzioni.

Per cambiare lo status quo, ha aggiunto Juncker, non bisogna cambiare i trattati, che sarebbe complicato, ma semplicemente applicare l’articolo 31,3 del Trattato di Lisbona, il quale stabilisce che il Consiglio europeo può decidere quali questioni trattare all’unanimità e quali a maggioranza qualificata. Le parole del presidente della Commissione Ue, sono in linea con quelle del ministro della Difesa francese, Florence Parly, che ieri venerdì ha denunciato "la tirannia dell’unanimità" nell’UE, e con quelle del ministro della Difesa tedesco, Ursula von der Leyen, che ha rilanciato la Cooperazione Rafforzata Permanente (Pesco), la difesa comune dell’Ue (tra l’altro l’integrazione della difesa nella UE dovrebbe contribuire a rendere più efficiente, migliorare e semplificare anche il processo di rifornimento militare da parte degli Stati membri).

In merito ai progressi nell’integrazione europea in materia di difesa, Juncker afferma di non comprendere i malumori degli Usa (che dopo aver esortato per anni gli alleati a fare di più in ambito militare, ora, quando l’Unione europea si mette in modo in quella direzione, arricciano il naso).«Vogliamo emanciparci», ha detto. "Ma non vogliamo emanciparci contro la Nato o contro gli Stati Uniti", ha spiegato, sottolineando che l’impegno dell’UE in questo senso sarà "complementare" all’azione della Nato.

A Monaco ha già preso la parola la premier britannica Theresa May, che ha chiesto un accordo "urgente" post-Brexit in materia di sicurezza tra Regno Unito e Unione Europea.

Ma il menù della giornata è molto ricco, con gli attesi interventi del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Herbert Raymond McMaster, e del premier francese Edouard Philippe.

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