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L'accusa degli Usa alla Russia: "Mosca dietro attacchi hacker"

La denuncia formale dell'amministrazione Obama: "Mosca vuole interferire sul voto delle presidenziali"

L'accusa degli Usa alla Russia: "Mosca dietro attacchi hacker"

L'amministrazione Obama ha formalmente accusato il governo russo di essere dietro gli attacchi degli hacker che hanno colpito le organizzazioni politiche americane - in particolare il partito democratico e i sistemi elettorali di diversi Stati dell'Unione - in vista delle presidenziali dell'8 novembre sostenendo che il loro obiettivo è "interferire (ossia alterare, ndr) con il processo elettorale Usa".

"Noi crediamo, basandoci sulla portata e sensibilità di questi sforzi, che solo alti funzionari russi potrebbero aver autorizzato queste attività", hanno dichiarato in una nota congiunta il ministero della Sicurezza Interna e l'ufficio del Direttore della National Intelligence, che coordina le 16 agenzia di spionaggio Usa. La dichiarazione congiunta dei massimi responsabili della sicurezza americana è la prima accusa formale ed ufficiale di Washington contro Mosca anche se molti analisti avevano già puntato il dito contro la Russia.

Nel testo la comunità degli 007 Usa si dice "certa che il governo russo ha diretto le recente operazioni di violazione di email di persone ed istituzioni Usa, incluse quelle di organizzazioni politiche americane". I recenti file fatti filtrare da WikiLeaks (l'organizzazione di Julian Assange) e da altri siti e dall'hacker conosciuto come "Guccifer 2.0" sarebbero "coerenti con i metodi e le motivazioni di sforzi diretti dai russi. Questi furti e rivelazioni sono tesi ad interferire nel processo elettorale Usa. Questo tipo di attività non sono una novità per Mosca, i russi hanno usato tattiche simili in Europa e Eurasia, per esempio, per influenzare l'opinione pubblica locale".

Nel testo, però, per salvare le apparenze, Mosca non viene accusata di aver cercato di violare gli archivi elettronici dei singoli Stati.

"Alcuni Stati hanno anche recentemento subito la violazione e dei loro sistemi elettorali che in molti casi sono stati effettuati da una società russa. Tuttavia non siamo in grado di attribuire questa attività (direttamene) al governo russo". La dichiarazione non potrà che essere utilizzata dal candidati alle presidenziali: in particolare da Hillary Clinton dopo che il suo rivale repubblicano, Donal Trump ha elogiato Vladimir Putin ed ha esortato i russi a trovare le 33.000 mail cancellate delle oltre 60.000 che nei 4 anni al dipartimento di Stato (2009-2013) l'ex segretario di Stato Clitnon ha inviato e ricevuto utilizzando un server privato e non quello ufficiale del dipartimento di Stato. Emailgate su cui l'Fbi sta ancora indagando. Non solo. Alla vigilia della convention democratica di Filadelfia (25-28 luglio), Wikileaks pubblicò quasi 20.000 mail inviate e ricevute dall'allora presidente del Partito, Debbie Wasserman Schultz, da cui emergeva come tutti i big dell'Asinello fossero schierati senza riserve alcuna per Clinton arrivando ad architettare complotti per favorirla a scapito dello sfidante, il senatore 'socialistà Bernie Sanders.

La rivelazione costò il posto a Schultz.

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