Mondo

Merkel e Hollande da Putin: Nato è già divisa sull'Ucraina

Sale la tensione in Ucraina. Merkel e Hollande volano a Mosca per cercare una soluzione diplomatica capace di risolvere il conflitto ucraino. Ma la Nato è già divisa. Grande assente la Mogherini

Merkel e Hollande da Putin: Nato è già divisa sull'Ucraina

Angela Merkel e François Hollande sono a Mosca per cercare una soluzione diplomatica capace di risolvere il conflitto ucraino.

Un vertice durato quasi cinque ore che si è svolto nel massimo riserbo e che dovrebbe portare presto a un documneo per attuare gli accordi di Minsk. Stando alle indiscrezioni, iI leader di Francia e Germania giocano in difesa, mentre Putin ha già pronta una proposta per l'Ucraina. Come scrive La Stampa, il presidente russo "vuole estendere i termini dell'intesa di Minsk e stabilire un nuovo confine interno all'Ucraina che rifletta la situazione attualmente sul terreno". Praticamente, Putin vorrebbe un riconoscimento della regione autonoma attorno a Donetsk.

Ma, mentre Germania e Francia si fanno carico di presentare le istanze europee alla Russia, c'è anche una grande assente: Federica Mogherini, l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica della sicurezza. Come dire: la rappresentante italiana (e quindi l'Italia) conta ben poco nello scacchiere geopolitico internazionale. Il ministro della difesa Roberta Pinotti, nonostante abbia espresso la propria perplessità sull'invio di armi agli ucraini, ha altresì detto che l'Italia sarà disponibile a partecipare al piano per la creazione di una forza d'intervento rapido della Nato (Readiness Action Plan), formata da cinquemila effettivi in grado di mobilitarsi e intervenire, in caso di crisi gravi, entro 48 ore.

Nel frattempo, il segretario di Stato americano John Kerry ha ammesso che Obama "sta studiando diverse soluzioni, tra le quali c'è la possibilità di fornire armamento difensivo e sistemi all'Ucraina". Ma se l'America spinge per armare gli ucraini in funzione antirussa, la Germania frena. Il ministro della difesa tedesco, Ursula von der Leyen, ha infatti affermato che fornire armi agli ucraini "sarebbe come gettare benzina sulle fiamme". Il senatore americano John McCain ha commentato in maniera molto pesante le parole del ministro tedesco: "Si potrebbe pensare che Merkel non si renda conto o che per lei sia indifferente se in Ucraina le persone vengono massacrate".

In un quadro di così crescente tensione, con almeno altri sessanta separatisti uccisi nelle ultime 24 ore dai governativi, l'unica buona notizia consiste nell'apertura di un corridoio umanitario a Debaltsevo, lo strategico nodo ferroviario situato a metà strada tra Donetsk e Lugansk, dove si combatte da tre settimane.

Un convoglio di pullman ha così potuto evacuare i civili rimasti intrappolati in città.

Commenti