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Ok dell'Assemblea nazionale francese alla fecondazione assistita per coppie lesbiche

La riforma che autorizza le coppie lesbiche a ricorrere alla fecondazione assistita è stata condannata dalla Chiesa cattolica e da Marine Le Pen

Ok dell'Assemblea nazionale francese alla fecondazione assistita per coppie lesbiche

L’Assemblea nazionale francese, in cui il partito predominante è la formazione politica di Macron La République En Marche, ha appena approvato una legge che autorizza le coppie lesbiche e le donne single a ricorrere alla fecondazione assistita, oltre a consentire che i bimbi di genitori omosessuali nati grazie a tale tecnica possano essere registrati come “figli di due mamme”.

Un lungo applauso da parte dei deputati di maggioranza, riporta il quotidiano britannico The Daily Telegraph, ha accolto il voto favorevole della Camere bassa del parlamento transalpino alla revisione della normativa sulla fecondazione in vitro, mentre forti proteste si sono levate soprattutto dai banchi dei deputati del movimento nazionalista Rassemblement National. La nuova regolamentazione, per entrare in vigore, deve essere approvata in seconda lettura dal Senato, controllato però da partiti conservatori.

La riforma in questione, che aveva costituito un elemento centrale del programma elettorale di Macron durante le presidenziali del 2017, stabilisce che la fecondazione artificiale non sia più riservata alle famiglie eterosessuali e garantisce la gratuità di tale trattamento medico a tutte le donne di età inferiore ai 43 anni. Grazie all’innovazione normativa, sostengono i promotori del provvedimento, le coppie lesbiche e le madri single transalpine non dovranno più, per soddisfare il loro desiderio di maternità, intraprendere costosi viaggi nei Paesi europei in cui tale terapia è legale da anni, principalmente Belgio, Spagna e Regno Unito.

La recente riforma dispone inoltre che, sul certificato di nascita dei figli di genitori donne omosessuali venuti alla luce per effetto della fecondazione in vitro, compaia da oggi in poi la dicitura “madre-madre” e non più soltanto quella “padre-madre”. In aggiunta, la nuova legge permette ai bambini in questione, una volta raggiunta la maggiore età, di ottenere informazioni sull’identità dei loro padri naturali “donatori di sperma”, mentre le norme previgenti garantivano a questi ultimi un perenne anonimato.

Il dibattito parlamentare cha ha preceduto il via libera della Camera bassa alle innovazioni promosse da Macron è stato accompagnato da feroci attacchi verbali da parte del fonte anticlericale, composto dalle associazioni omosessuali e dagli ambienti di sinistra, verso la Chiesa cattolica, contraria alla nuova legge perché accusata di stravolgere il concetto di famiglia naturale. Le posizioni delle autorità ecclesiastiche erano state ultimamente condivise dall’Accademia nazionale di medicina d’Oltralpe, che aveva denunciato i rischi per lo sviluppo psicofisico dei minori derivanti dall’assenza di una figura paterna all’interno del nucleo familiare.

Al fronte dei contrari alla riforma si era unito di recente anche uno dei più autorevoli quotidiani francesi, Le Figaro, che aveva bollato il provvedimento incriminato come suscettibile di “minacciare i fondamenti della nostra umanità”. Tra i più accesi nemici dell’innovazione legislativa vi è infine Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, che ha condannato soprattutto la possibilità di registrare come “figli di due madri” i bambini nati con la fecondazione artificiale: “Lo Stato mentirà ai bambini dicendo loro che sono figli di due donne.

Lo Stato non deve consentire che su un certificato di nascita campeggino simili falsità”.

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