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L'autolesionismo dell'Europa: rinnovate le sanzioni alla Russia

L'Europa volta ancora le spalle a Putin. I Ventotto paesi dell'Ue hanno deciso di rinnovare per sei mesi le sanzioni contro la Russia

L'autolesionismo dell'Europa: rinnovate le sanzioni alla Russia

L'Europa volta ancora le spalle a Vladimir Putin. I Ventotto paesi dell'Unione europea hanno deciso di rinnovare per sei mesi le sanzioni contro la Russia. L'accordo politico raggiunto a Bruxelles altro non è che l'ennesimo colpo basso a Mosca che si ritorce contro l'Europa stessa.

Alcuni Paesi, tra i quali la Francia, avrebbero sollevato riserve, avendo bisogno di un passaggio in parlamento. Tuttavia, la decisione autolesionista è già stata presa in linea di principio. Si tratta, insomma, di un'intesa "tecnica". L'Italia ha, infatti, chiesto che la formalizzazione della decisione avvenga successivamente dopo una discussione politica del Consiglio che dovrebbe svolgersi dopo il vertice dei capi di stato e di governo dell'Unione europea fissato per fine mese. Ciò in linea con la posizione del governo italiano, secondo cui il tema delle sanzioni contro la Russia deve essere affrontato di volta in volta al massimo livello politico (ministeriale o dei capi di stato e di governo) e non lasciato al livello dei loro rappresentanti a Bruxelles.

Il rinnovo delle sanzioni, che mettono nel mirino i settori finanziari, petroliferi e militari, avrà inizio a fine luglio e dureranno fino a gennaio del prossimo anno. Furono decise la prima volta dopo l'abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines sui cieli dell'Ucraina, la cui responsabilità fu addebitata dall'Occidente a ribelli filorussi. La scorsa settimana l'Unione europea ha deciso di prorogare fino a giungo 2017 un altro pacchetto di sanzioni contro Mosca, in questo caso legato all'annessione della Crimea alla Russia.

A settembre, poi, scadranno le sanzioni individuali che colpiscono i visti e i patrimoni dei cittadini russi accusati di aver sostenuto la causa separatista.

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