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L'esercito del Kenya traffica con Al Shabab

Un commercio illegale fatto di carbone, zucchero e armi tra l'esercito del Kenya e i terroristi di Al Shaabab, questo quanto è emerso da un'inchiesta condotta dai giornalisti di Nairobi

L'esercito del Kenya traffica con Al Shabab

Nemici sul terreno, ma alleati nei traffici illegali: è questo l'inquietante report stilato da Journalist for Justice. L'inchiesta dei giornalisti di Nairobi ha svelato infatti legami tra l'esercito del Kenya stanziato in Somalia e il gruppo islamista Al Shabab.

Le truppe facenti parte del contingente Amisom e l'organizzazione terroristica sarebbero infatti collegate in un giro illegale di vendita di carbone e zucchero. Le accuse rivolte alla guarnigione dell'esercito del Kenya avrebbero inizio nel 2012, quando le truppe di Nairobi presero il controllo del porto di Chisimaio e sequestrarono oltre un milione di sacchi di carbone. Poi il mercato illecito è proseguito arrivando a coinvolgere anche la filiera dello zucchero e, stando al contenuto del report, i proventi del traffico clandestino sarebbero compresi tra i 200 e i 400 milioni di dollari.

Cifre che da un lato arricchiscono i militari del contingente dell'Unione Africana, ma dall'altro sono entrate anche per gli jihadisti, che con i guadagni si finanzierebbero l'acquisto di armi.

La replica da parte dell'esercito del Kenya è stata immediata e attraverso il colonnello Davi Obonyo le forze armate hanno rigettato ogni accusa e il portavoce ha aggiunto: ''Come puoi sederti con Al Shabab un minuto prima e quello dopo ucciderti l'un con l'altro?''.

I giornalisti hanno raccolte prove in Somalia e Kenya, ascoltando una pluralità di attori coinvolti. Dall'altra parte però non c'è nessuna conferma ma solo smentite.

Quello che rimane certo è invece il perdurare della guerra tra Al Shabab e le forze Amisom. Oltre 22mila uomini schierati sulle sabbie somale, che non riescono però a decapitare la formazione qaedista.

Al Shabab perde terreno ma come una professionista della resurrezione riesce sempre a trovare nuove strategie per essere il più efficiente possibile e nel mezzo la popolazione civile: quella somala, in balia di un'interminabile conflitto ventennale, quella kenyota, memore delle stragi del Westgate e di Garissa, assediata dall'incubo di una nuova e improvvisa escalation di terrore.

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