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L'Europa parla di Siria e Libia e lascia fuori l'Italia

Francia, Germania e Gran Bretagna si riuniscono a Parigi per parlare di Iran e crisi in Medioriente ma non convocano Gentiloni

L'Europa parla di Siria e Libia e lascia fuori l'Italia

L'Europa discute di politica estera e lascia fuori l'Italia. Stasera, a Parigi, ci sarà un vertice a quattro che discuterà di Iran, Siria e probabilmente Libia. Al tavolo parigino siederanno il ministro degli Esteri francese, Lorent Fabius, il collega tedesco Frank-Walter Steinmeier e quello britannico Philip Hammond. Con loro ci sarà anche l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri Federica Mogherini, ma il grande assente rimane il ministro degli esteri Paolo Gentiloni.

I quattro si sono giustificati dicendo che la riunione era un appuntamento fissato da tempo come conseguenza dell'accordo sul nucleare iraniano firmato dai famosi 5+1 (Usa, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna più la Germania). Dalla Farnesina non ci sono commenti ufficiali, ma voci di corridoio parlano di un Gentiloni irritato, soprattutto perché i quattro non hanno nemmeno avvisato l'Italia della riunione.

Che l'Italia sia finita ai margini ormai è alla luce del sole. La scorsa settimana John Kerry, il segretario di Stato Usa, ha incontrato sia Hammond che Steinmeier, snobbando l'Italia soprattutto sulla questione Libica.

Al vertice dell'improvvisato direttorio europeo si parlerà di Iran, ma molto probabilmente il piatto forte sarà la Siria e probabilmente la Libia. Nonostante siano solo quattro le posizioni sono molto diverse. La Francia vuole bombardare lo Stato Islamico in Siria, la Gran Gretagna vorrebbe farlo ma il parlamento di Westminster potrebbe dire no, la Germania è invece più prudente, vuole solo l'azione diplomatica.

La Mogherini porterà invece il rapporto dettagliato del viaggio di Donald Tusk, Presidente del Consiglio europeo, che nei giorni scorsi ha visitato Libia, Giordania e Turchia e ha parlato di un'emergenza umanitaria pronta ad esplodere.

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