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Libia, Conte ora corre ai ripari: "Domani Sarraj arriverà in Italia"

Sarraj domani sarà a Roma, invitato dal governo, che prova così a mettere una pezza dopo la figuraccia di qualche giorno fa

Libia, Conte ora corre ai ripari: "Domani Sarraj arriverà in Italia"

Alla fine, Fayez al Sarraj sarà a Roma. Dopo le voci, poi smentite, di un suo presunto rapimento al suo ritorno in Libia, il leader sostenuto dalle Nazioni Unite incontrerà il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. Ma andiamo con ordine, riavvolgiamo il nastro e torniamo a qualche giorno fa, quando "Giuseppi" tenta la carrambata, invitando nella capitale prima il generale Khalifa Haftar (sostenuto da Russia e Francia) e poi Sarraj, che ovviamente non apprezza e decide di tirare dritto, in direzione Tripoli, dove poi, appunto, verrà diffusa la storia del presunto rapimento.

Secondo quanto scrive Il Corriere citando l'Ansa, domani pomeriggio Sarraj sarà in Italia, più precisamente a Roma. L'annuncio è stato dato dall’ambasciatore libico presso l’Unione europea, Hafed Gaddur, il quale ha precisato che l'arrivo è arrivato direttamente da Conte. Come dire: Sarraj si muove, ma solo perché gli è stato chiesto. Si cerca così di mettere una pezza sulla figuraccia di qualche giorno fa. Ma le speranze che il governo riesca a guadagnare terreno in Libia sono scarse.

Il cessate il fuoco che era stato mediato da Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin ha retto solamente qualche ora e, adesso, si è tornati a combattere per le strade di Tripoli. Oggi Haftar è riuscito a colpire i miliziani dell'Esercito siriano libero inviati da Ankara nel nord della Siria e ad abbattere un drone turco. Le diplomazie sono al lavoro e l'alto rappresentante per la Politica estera dell'Unione europea, Joseph Borrell, ha messo in guardia tutti gli attori impegnati nel Paese nordafricano: "Tutta la situazione geopolitica del Mediterraneo centrale potrebbe cambiare. Ci sono motivi per andare da parole ai fatti. Ho ricevuto il mandato a lavorare perché le nostre attività diplomatiche portino a una soluzione politica sul quadro del processo di Berlino, sperando che le parti possano mettersi d'accordo su cessate il fuoco".

Lo stesso Borrell ha poi messo in guardia da quelli che possono essere i pericoli per tutta l'Europa, prima tra tutti la bomba migranti che è già pronta a esplodere: "Ci sono quasi 700mila persone, secondo i suoi dati, che vengono dall'Africa subsahariana, da altri Paesi".

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