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Libia, ora l'Onu lancia l'allarme: "Un milione di potenziali migranti"

Il generale Paolo Serra, consigliere militare dell'inviato speciale Onu in Libia, Martin Kobler: "I flussi migratori in partenza dalla Libia possono rappresentare una minaccia alla sicurezza: all'interno potrebbero esserci infatti cellule dormienti"

Libia, ora l'Onu lancia l'allarme: "Un milione di potenziali migranti"

"In Libia ci sono un milione di potenziali migranti. Aiutando il Paese a ricostruire il tessuto economico, agricolo ed industriale, queste persone non avranno più ragione di muoversi". Lo ha detto il generale Paolo Serra, consigliere militare dell'inviato speciale Onu in Libia, Martin Kobler, in audizione al Comitato Schengen, evidenziando un aumento delle partenze nel 2016 e come l'estrazione petrolifera in Libia sia scesa da 1,8 milioni a 300 mila barili al giorno, togliendo così lavoro ad un gran numero di persone.

I flussi migratori in partenza dalla Libia possono rappresentare anche "una minaccia alla sicurezza: all'interno potrebbero esserci infatti cellule dormienti", ha aggiunto Serra. Che poi ha spiegato: "In Libia non ci sono eserciti e polizia statuali. Solo a Tripoli ci sono 41 milizie: 4.000 uomini sono passati dalla parte del futuro governo di al Sarraj, mentre 2.000 sono fedeli al precedenti organismo. La sfida del futuro è quella di creare un esercito ed una polizia veramente statuali. Ci saranno aree di addestramento e si cercherà di riassorbire le milizie in forze armate normali, nonché di facilitare l'ingresso di nuovi ragazzi e ragazze che vogliono partecipare alla nuova Libia". Oggi, ha spiegato l'alto ufficiale, "ci sono due entità: il Lybian national army del generale Haftar a Tobruk ed il governo di Tripoli. È un problema politico che devono risolvere i libici: da una parte Haftar si dice disponibile ad avere cariche nel futuro Governo, dall'altra i sostenitori del nuovo Governo dicono che lui non dovrà avere cariche".

In Libia l'Isis è in via di espansione. "Fonti aperte statunitensi riportano un incremento della popolazione Isis da 3000 a 6000 persone anche se non ci sono evidenze che lo confermano", inoltre "non ci sono prove che l'Isis partecipi allo sfruttamento del traffico dei migranti", dice il generale Paolo Serra.

"Nel 2015 i migranti dalla Libia all'Italia furono 120mila. Nel mese di gennaio 2016 i migranti sono aumentati dai 3mila dell'anno precedente a 5200. Se le cose continueranno così, possiamo immaginare che nel 2016 avremo circa 250mila arrivi dalla Libia", spiega ancora Serra".

Anche il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, intervenendo durante la sessione plenaria dell'Europarlamento, in corso a Strasburgo, ha posto l'accento sulla situazione libica. "L'Ue e i suoi Stati membri devono essere pronti a dare aiuto e solidarietà a Italia e Malta, visto che non c'è solo la rotta balcanica tra gli itinerari percorribili dai migranti e che il numero delle persone che intendono partire dalla Libia verso nord è allarmante. Non sarà possibile semplicemente copiare le soluzioni che abbiamo trovato per la rotta balcanica anche perché la Libia non è la Turchia. E anche lungo la rotta balcanica abbiamo agito troppo tardi, cosa che ha prodotto la chiusura temporanea dei confini all'interno dell'Ue.

Ecco perché la nostra piena cooperazione con Malta e Italia è la condizione per evitare questo scenario in futuro".

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