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Liposuzione in Tunisia, 32enne rischia di morire a causa della ferita

Dopo aver scelto di rivolgersi ad una clinica nordafricana per sottoporsi ad un intervento di addominoplastica, la 32enne Abigail Fernandez ha fatto ritorno in Inghilterra in condizioni gravissime. La ferita infetta ha raggiunto le dimensioni di una palla da tennis

Liposuzione in Tunisia, 32enne rischia di morire a causa della ferita

Terribile esperienza per una 32enne inglese, andata in Tunisia per sottoporsi ad un intervento di liposuzione a basso costo. Tornata in Inghilterra con dolori fortissimi, è viva per miracolo.

Protagonista della vicenda Abigail Fernandez, giovane madre di 3 figli residente nel paese di Newquay, in Cornovaglia. Decisa ad eliminare il tessuto rimasto in eccesso dopo le gravidanze ed a riottenere la propria forma fisica, la 32enne desiderava da tempo ricorrere alla chirurgia estetica per eliminare le smagliature e intervenire sulle zone addominali rimaste più abbondanti. “Desideravo sentirmi di nuovo bene con il mio corpo, come prima delle gravidanze”, ha spiegato la donna, come riportato da “DailyMail”. “Non importava quante ore andassi in palestra, nulla è servito. Ciò mi ha solo resa più consapevole del mio aspetto”, ha raccontato la giovane madre.

Da qui la decisione di sottoporsi ad un intervento di addominoplastica. Abigail si reca dal proprio medico, che le consiglia di rivolgersi ad una clinica privata per affrontare l'operazione. I costi in Inghilterra, tuttavia, sono elevati. Per un intervento di addominoplastica e di lifting al seno, il prezzo si aggira intorno alle 10mila sterline. Una cifra troppo elevata per la 32enne, che quindi comincia a fare qualche ricerca all'estero.

Navigando su internet, Abigail trova l'annuncio di una clinica in Tunisia, correlato di numerose recensioni positive di clienti soddisfatti. Per gli interventi desiderati dalla 32enne, il centro chiede solo 2mila e 500 sterline. Attratta dall'offerta, la donna prende contatti con la clinica, che le garantisce anche il pernottamento in un albergo a 5 stelle, e si convince a partire. Lo scorso gennaio Abigail arriva dunque in Tunisia, ma già al suo ingresso in hotel capisce di essere stata ingannata.

La sua camera è logora e fatiscente, ma la 32enne decide di dare comunque fiducia al centro medico cui si è rivolta. “Ho iniziato a dubitare della mia decisione, ma quando sono arrivata in clinica il giorno successivo, sono stata sollevata nel vedere che era immacolata”, ha spiegato la donna. Quindi l'intervento, a seguito del quale la giovane comincia a soffrire di dolori atroci. “Il mio corpo sembrava in fiamme, ho pregato per avere degli antidolorifici. Mi hanno detto che quel giorno sarei stata dimessa, e sono inorridita. Riuscivo a stento a muovermi! Sono arrivata a supplicare, così il personale medico mi ha concesso di restare un'altra notte. Anche il giorno dopo, tuttavia, avevo molto dolore”, ha ricordato la 32enne. Dimessa, Abigail non può fare altro che tornare in Inghilterra dopo un viaggio in aereo a dir poco sofferto. Una volta a casa, le sue condizioni peggiorano ed una mattina, la donna si sveglia con le bende intrise di sangue.

In preda al panico, si rivolge al proprio medico, il quale capisce subito che la ferita è infetta e provvede a pulirla ed a medicarla di nuovo. I danni, tuttavia, sono troppo ingenti. Nei giorni successivi, la lesione si apre e si estende fino a diventare delle dimensioni di una pallina da tennis, con tanto di materiale purulento. “Era disgustoso. Ho mandato le foto via e-mail alla clinica, ma hanno insistito che andava bene. Non ci potevo credere”, ha raccontato la donna. Con serie difficoltà respiratorie causate dal gonfiore addominale provocato dalla ferita, Abigail viene portata d'urgenza al pronto soccorso del “Royal Cornwall Hospital” di Truro, dove i medici sono costretti ad eliminare parecchio tessuto per rimuovere l'infezione. In seguito hanno spigato che l'eccessivo gonfiore era stato causato da un esteso ematoma. Ricoverata per oltre 4 settimane, Abigail è tornata a casa.

A ricordo di quanto le è accaduto, una cicatrice di oltre 20 centimetri all'altezza dell'addome. Il tempestivo intervento dei sanitari le ha salvato la vita, se avesse atteso ancora, sarebbe morta. “Quando mi vedo nuda, adesso, piango. È peggio di prima, sono stata massacrata. Sto risparmiando per sottopormi ad un intervento ricostruttivo nel Regno Unito che costerà 3mila sterline”, ha detto la donna. “So che non indosserò mai più un bikini. Non andate all'estero per sottoporvi ad un intervento chirurgico, io vorrei non averlo fatto.

Sembrava un buon affare, ma ho pagato un prezzo elevatissimo”.

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