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L'Irlanda si prepara a varare un referendum per legalizzare l'aborto

Il governo di Dublino è pronto ad approvare la consultazione, che si terrà a maggio, per rendere legale l'interruzione di gravidanza

L'Irlanda si prepara a varare un referendum per legalizzare l'aborto

L'Irlanda si sta preparando per legalizzare l'aborto? Forse è presto per dirlo ma i primi passi in questa direzione sono già stati mossi.

Nell'isola di smeraldo, dove l'interruzione di gravidanza non è consentita se non quando consenta di evitare rischi per la vita della madre, il governo di Dublino è pronto a dare il via libera a un referendum per liberalizzare la delicatissima questione. La riunione di gabinetto dell'esecutivo presieduto dal premier Leo Varadkar potrebbe dare già oggi il via libera alla consultazione, che se dovesse venire approvata potrebbe celebrarsi a maggio.

In Irlanda dal 1983 la Costituzione riconosce al feto in gravidanza lo stesso diritto alla vita riconosciuto alla madre e fino al 2013 l'aborto era illegale in ogni circostanza. L'opinione pubblica è molto spaccata e l'influenza della potente Chiesa cattolica irlandese è assai forte. Dei principali partiti, il Fine Gael è più disponibile a ridiscutere il quadro legislativo vigente mentre il leader dei conservatori del Fianna Fail ha recentemente rilasciato dichiarazioni che, fra la sorpresa generale, hanno aperto a una relativa liberalizzazione. Il premier Varadkar ha già annunciato il proprio voto positivo.

Se passasse, il referendum potrebbe legalizzare l'aborto fino alla dodicesima settimana. Molto contraria la Chiesa irlandese, con il vescovo di Elphin che in una lettera pastorale ha recentemente dichiarato che la revisione dell'ottavo emendamento della Costituzione - quello che garantisce al feto pieno diritto alla vita - costituisce il primo passo per aprire la strada alla legalizzazione dell'eutanasia.

Nonostante queste indicazioni, pare che la maggioranza degli irlandesi sia favorevole a una riforma: stando a un sondaggio recentemente pubblicato dall'Irish Times, il 56% degli intervistati sarebbe a favore di un cambiamento della legge mentre solo il 29% sarebbe contrario.

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