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Londra, palazzi governativi agli islamici. Londra sotto la legge della sharia

Ben 3 palazzi, secondo quanto riportato dal Daily Mail, sarebbero sotto il controllo della legge islamica, in accordo con il Tesoro

Londra, palazzi governativi agli islamici. Londra sotto la legge della sharia

Il quotidiano Daily Mail pubblicata sulle sue pagine un'indagine che rivela che ben 3 palazzi del inglesi sarebbero governati dalla legge della sharia.

Il giornale inglese spiega che i parlamentari potrebbero essere costretti di smettere di bere alcolici quando si sposteranno - causa ristrutturazione - fuori dal palazzo di Westminster. Non solo, ma saranno collocati in una camera temporanea in un cortile presso il Dipartimento di salute sul 79 Whitehall - di fronte al Cenotafio - all'inizio di questa settimana. Un luogo dove è la sharia a fare da legge. L'alcol, nonostante il luogo si trovi nel cuore di Londra, rimane vietato. Il motivo è il trasferimento dell'edificio a azionisti islamici per la creazione di un centro di finanza islamica. Gli altri due edifici interessati sarebbero Wellington House a Lambeth - un secondo Dipartimento di Salute sito - e il Department for International Development al 22-26 Whitehall .

Da quanto riporta il Daily, nel contratto di locazione di 79 Whitehall, l'alcol è una delle attività vietate. In un'intervista, un funzionario dice: "È vero. Se i parlamentari vogliono usare Richmond House farebbero meglio abbandonare ogni speranza che includerà un bar". Gli edifici di Whitehall sono stati trasferiti per 200 milioni di sterline a un regime finanziario islamico, che sostanzialemente ha commutato il loro stati di contribuenti inglesi a ricchi uomini d'affari mediorientali e banche. Il motivo è il progetto lanciato nel 2014 da George Osborne in quello che viene definito come "the first Islamic bond scheme in the non-Muslim world", sostanzialmente un pacchetto azionario di matrice islamica, che permetterebbe al Regno Unito di diventare centro mondiale per la finanza islamica.

Le regole dell'accordo sono chiare: le obbligazioni, anche dette "bond" o "Sukuk", sono disponibili solo per l'acquisto da parte di investitori islamici. Sorvolando le ragioni finanziare - che da molti vengono ritenute svantaggiose per il sistema inglese - il dato allarmante è come il Tesoro abbia accettato questo "Sukuk" senza discutere la sharia, che comprende appunto il divieto del consumo di alcolici.

Andrew Bridgen, conservatore, si dice indignato: "Trovo incredibili edifici governativi sono regolate dalla legge della sharia".

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