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"Filippo era razzista e sessista, non lo ricordiamo". La protesta del college

Il King's College di Londra si è dovuto scusare con i professori del suo staff, i quali si sono "lamentati" per aver ricevuto una foto del principe Filippo in ricordo della sua scomparsa

"Filippo era razzista e sessista, non lo ricordiamo". La protesta del college

Arriva dalla Gran Bretagna l’ultima follia figlia della così definita “cancel culture”. Il King’s College di Londra si è scusato con i membri dello staff per un motivo che ne ha dell’incredibile, in nome della cultura della cancellazione. Come riporta il Daily Mail, a seguito della morte del principe Filippo, il celebre college ha inviato un’email a tutti i professori con una foto del duca di Edimburgo, nel giorno dell’apertura della biblioteca Maughan nel 2002.

Un gesto assolutamente normale, che la direzione di uno dei più prestigiosi college inglesi, che ha fatto la storia accademica britannica, ha pensato di fare per ricordare il principe consorte. Ma qualcuno sembra non averla presa bene. I membri più progressisti dello staff, “indignati”, sono insorti, definendo inammissibile “commemorare un razzista e sessista” come il principe Filippo. La diatriba circa l’email della discordia è andata avanti finché la direttrice della biblioteca del King’s non si è trovata costretta a scusarsi con gli “indignados” per il “danno causato”, inviando loro una semplice foto in ricordo del principe appena deceduto.

La foto è stata inclusa come referenza storica, per la morte del principe”, si legge nella nota di scuse, che prosegue affermando che “con l’inclusione dell’immagine non si intendeva commemorarlo”. La lettera va avanti con le scuse nei confronti di quei membri dello staff “sensibili” alla storia di razzismo e sessismo di Filippo. “Dopo confronti e conversazioni abbiamo realizzato il danno che questo ha causato ad alcuni membri della nostra comunità, a causa della sua storia di razzismo e sessismo. Siamo dispiaciuti per il danno arrecato". Ma il gesto del college non è stato per niente apprezzato da diversi politici ed esponenti del diritto alla libertà di parola, che hanno fortemente criticato il gesto del King’s College, definendolo l’ultimo esempio di sottomissione alla “cancel culture”.

Anche gli esperti reali si sono sollevati contro la pretesa irrazionale dei professori di “eliminare” la figura di Filippo. L’esperto reale Hugo Vickers ha condannato le scuse dichiarando: “Il principe Filippo e la Regina hanno passato le loro vite a difendere il Commonwealth. Il principe potrà aver detto cose che hanno provocato reazioni nelle persone, ma è il meno razzista di tutti”. Vickers prosegue ricordando come Filippo si sia speso a favore di una società multirazziale fin dagli anni 50, affermando che “queste persone al King’s College non sanno di cosa parlano”. In un mondo ormai piegato dalla violenza del politicamente corretto, anche uno dei baluardi della libertà di espressione e della cultura, quarta università più importante d’Inghilterra, si inginocchia davanti a chi chiede di cancellare le tradizioni, che non rispetta nemmeno la morte.

La cultura si prostra di fronte ai paladini dei diritti, ai "buoni" che ormai assomigliano sempre più ai personaggi dell'universo orwelliano.

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