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Malesia nel mirino dell'Isis: ordigno fa otto vittime nella capitale

La polizia della Malesia ha confermato che la bomba del 28 giugno scorso a Kuala Lumpur è da attribuirsi a cellule locali dell'Isis, in contatto con la Siria

Malesia nel mirino dell'Isis: ordigno fa otto vittime nella capitale

Anche la Malesia finisce nel mirino dei terroristi dell'Isis.

La polizia dello stato indocinese ha infatti attribuito alle cellule locali dello Stato Islamico la responsabilità dell'attentato esplosivo che il 28 giugno scorso ha colpito un bar di Kuala Lumpur facendo otto vittime.

Inizialmente, riferisce la BBC, gli inquirenti avevano pensato a un regolamento di conti fra bande rivali. Quindi il capo della polizia della Malesia, Khalid Abu Bakar, ha dato l'annuncio: "C'erano elementi dell'Isis coinvolti nell'attacco".

"Abbiamo scoperto - ha spiegato l'ufficiale - che due di loro hanno ricevuto istruzioni da un connazionale che è espatriato in Siria per combattere". Le autorità malesi sono al lavoro per prevenire le partenze dei giovani foreign fighters per il Medio Oriente, che è diventato sempre più attrattivo per i soggetti potenzialmente radicalizzabili.

Sud-Est asiatico a rischio terrorismo

L'attacco a Kuala Lumpur arriva a pochi giorni dalla strage di Dacca, anch'essa riconducibile a giovani terroristi che si rifacevano allo Stato Islamico. La Malesia è stata recentemente inserita dalla Farnesina nella lista dei Paesi a rischio terrorismo, ma è tutto il Sud Est asiatico ad essere in fermento.

Nelle Filippine i guerriglieri islamici dell'Isis terrorizzano la regione del Mindanao e in tutta la penisola indocinese i gruppuscoli estremisti intensificano le proprie attività.

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