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La Corte Suprema indiana: Latorre in Italia fino ad aprile

L'India estende il permesso. Ma il Kerala protesta con Nuova Delhi. Intanto Girone resta in India e Renzi perde tempo

La Corte Suprema indiana: Latorre in Italia fino ad aprile

La Corte Suprema indiana ha deciso oggi l’estensione della permanenza in Italia del marò Massimiliano Latorre fino al 30 aprile. A pochi giorni dalla scadenza del permesso che gli permette di restare in Italia per curarsi dopo l'ictus, è partito il pressing sul governo centrale indiano perché Massimiliano Latorre torni in India. Il capo del governo del Kerala, Oommen Chandy, chiederà al premier indiano Narendra Modi, di fare in modo che il fuciliere di Marina, accusato insieme a Salvatore Girone di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati, torni a Nuova Delhi per essere giudicato dalla giustizia locale. Il Kerala è lo Stato nel sud dell'India davanti alle cui coste trovarono la morte i due pescatori.

"I marò italiani - ha detto Oommen Chandy - hanno commesso un crimine in territorio indiano e devono obbedire alla legge indiana". L'appello arriva nel giorno in cui la Corte Suprema indiana ha esteso il permesso per Latorre. Dalla fine del 2014, il marò è in Italia per ristabilirsi dopo l'intervento al cuore subito per un attacco di ictus. Ieri martedì il presidente della Commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, ha anticipato che il marò italiano "non tornerà in India". Le parole del senatore del Partito democratico hanno avuto ampia eco sui giornali indiani. E la reazione non si è fatta attendere.

Polemico l'avvocato, C Unnikrishnan, legale della moglie di una delle vittime, Valentine: "La posizione italiana è sbagliata: c'è stato una sentenza della Corte Suprema, devono rispettarla. L' 'affidavit' (del governo italiano) prometteva che avrebbero riconsegnato quella persone e che l'avrebbero fatto quando l'avesse ordinato la Corte Suprema. Ora si stanno tirando indietro e questo non è accettabile". Irritato anche RS Surjewala, leader del Partito del Congresso, all'opposizione del governo: "Narendra Modi farà qualcosa? E affronterà la questione da un punto di vista diplomatico in modo che l'assassino dei pescatori indiani sia assicurato alla giustizia, indipendentemente dal suo stato?".

Secondo fonti che hanno voluto rimanere anonime, la questione è stata discussa nelle ultime ore dal ministro degli Esteri, Sushma Swaraj, con il responsabile dell'Interno, Rajnath Singh.

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