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Marion, l'altra Le Pen che spopola in Francia

Marion Le Pen ha un'impostazione più tradizionale di Marine, continua a riempire le sale dei comizi elettorali e secondo un sondaggio è tra gli esponenti politici più influenti in Francia . Una nipote ingombrante, ma decisiva, a cui anche i populisti d'Europa guardano con interesse

Marion, l'altra Le Pen che spopola in Francia

Marion Le Pen sta diventando sempre più centrale nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali francesi. Il pienone di ieri a Sens, in Borgogna-Franca Contea, è solo uno dei tanti successi di Marion in questi mesi. Almeno 600 persone, insomma, si presentano costantemente ad ogni evento che ha come protagonista la nipote di Marine. Questo, almeno, è quello che trapela dai media francesi non allineati con i partiti protagonisti del cosìddetto "patto repubblicano", Ps ed Ump. Ovvio, il rischio di distorsione durante le campagne elettorali è sempre presente, di certo c'è che Marion sta diventando, a mano a mano, la voce del Front National in Europa. Del populismo europeo, dicono in molti. Il Marion pensiero, in realtà, presenta delle notevoli differenze rispetto la visione del mondo di Marine. In una metaforica formazione calcistica del Front National, Marion sarebbe l'ala destra dello schieramento.

La giovane leader ha posto l'accento sulla tematica del ripristino delle frontiere, quindi sul futuro dell'Europa nella sua interezza. A differenza di Marine, però, il suo messaggio non è laico. Anzi, Marion è ancorata al tradizionalismo conservatore che era di Jean Marie, suo nonno, al punto di essere considerata da molti il cavallo di Troia dell'ex leader del Front National, oggi estromesso dal partito, la trappola usata dall'anziano capo per avere una voce in capitolo nelle sorti politiche del partito e della Francia intera. Gli scambi dialettici tra zia e nipote sui cosìddetti valori non negoziabili, peraltro, hanno infiammato la campagna presidenziale in questi mesi, facendo venire il dubbio che questa diversità di vedute servisse anche ad allargare il più possibile il bacino elettorale di riferimento.

La nipote di Marine, insomma, è la voce del conservatorismo dentro una strategia mediatica-propagandistica che ha visto la Le Pen scegliere una rosa blu come simbolo della sua campagna elettorale. Se la candidata all'Eliseo punta al voto degli operai, al consenso di coloro che non credono più nella difesa dei loro interessi da parte del Ps dopo l'esperienza Hollande, Marion non ha alcuna intenzione di smarcarsi dall'elettorato tradizionale del Fn. Se l'espressione del marinismo è Philippot, un laico convinto, del resto, quella del marionismo è Rachline, uno dei più convinti sostenitori delle ragioni della conservazione e difesa dell'identità storico-culturale francese.

Secondo un sondaggio rilanciato da Breitbart, poi, la più giovane delle Le Pen sarebbe tra i politici francesi più influenti a livello mediatico. Lo studio dell'agenzia di comunicazione Rumeur Publique, infatti, ha stabilito che la parlamentare del Front National è una delle persone con maggiore capacità d'influenza nell'universo del social media. Più di tanti altri esponenti provenienti dai partiti tradizionali, più di Fillon ad esempio. In un immaginario atlante del populismo europeo, poi, Marion è il ministro degli esteri dell'esperienza del Fn, quella elettoralmente più di peso tra tutte e la stessa a cui molti leader guardano con interesse cercando di imitarne le caratteristiche, le issues politiche ed ovviamente i risultati. Con le legge elettorali presenti in molte nazioni europee, infatti, differemente da quello che accade in Francia, raggiungere le percentuali del Front National significherebbe ben più dell'elezione di due soli parlamentari. Il destino di Marion, in fin dei conti, è legato a quello di Marine: se il Front National dovesse perdere le ormai imminenti presidenziali, chi oserebbe sbarrare la strada alla prodigiosa ventisettenne del populismo europeo? Le due Le Pen, però, smentiscono qualsiasi ipotesi di diatriba politica tra di loro ed anzi rilanciano con decisione l'immagine di un Front National unito e mai diviso dalle classiche beghe di partito.

Marion però viaggia a ritmi spediti, se la zia dovesse fallire, il Front National potrebbe realmente passare nelle sue mani.

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