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La Mattel lancia la Barbie dal genere "neutro"

La nuova bambola della Mattel non ha "genere" e può essere vestita come un maschietto o una femminuccia. "I bambini non vogliono che i giocattoli siano condizionati dalle norme di genere" dice la multinazionale

La Mattel lancia la Barbie dal genere "neutro"

Mattel, la celebre casa produttrice di giocattoli fondata nel 1945 che vanta tra i propri prodotti la mitica Barbie, ha annunciato il lancio di una nuova linea di bambole di "genere neutro", senza chiari tratti maschili o femminili. Come riporta Fox Business, secondo la multinazionale americana i bambini "non vogliono che i loro giocattoli siano condizionati dalle norme di genere". Le nuove Barbie "Creatable World" saranno disponibili in sei tonalità di pelle diverse e potranno essere personalizzate a piacere: con capelli lunghi o corti, pantaloni o gonne o entrambi per compiacere i fan del gender fluid. "I giocattoli sono un riflesso della cultura e mentre il mondo continua a celebrare l'impatto positivo dell'inclusività, abbiamo capito che era tempo di creare una linea di bambole priva di etichette", ha spiegato in una nota Kim Culmone, vice presidente senior di Mattel Fashion Doll Design.

Questa linea, ha aggiunto Culmone, "consente a tutti i bambini di esprimersi liberamente. Siamo fiduciosi che Creatable World incoraggerà le persone a pensare in modo più aperto su come tutti i bambini possano beneficiare del gioco delle bambole". L'azienda di El Segundo, California, fondata nel 1945 da Elliot Handler e Harold "Matt" Matson, ha così sposato la causa del politicamente corretto, lasciando ai bambini la facoltà di scegliere come vestire le proprie bambole dal genere neutro. Né maschi né femmine, così come la nuova cultura liberal-progressista impone se non si vuole essere etichettati come retrogadi o reazionari. La Mattel, peraltro, non è certo nuova a iniziative di questo tipo. Nel 2015, la multinazionale diffuse una pubblicità per l'edizione limitata della Moschino Barbie dove c'era anche un bambino. E non era solo una comparsa, magari in una scena dove ci sono altre bambine, ma un protagonista dello spot che, insieme alle sue amichette (che compaiono in video vestite e truccate come delle cresciute teenager), gioca con le bambole e gli accessori.

Le nuove bambole dal genere "neutro", riporta l'Ansa, sono il frutto di un lavoro cui si sono dedicati esperti, genitori, medici e bambini. La vecchia cara e Barbie, quella che secondo molti ha rappresentato un modello estetico diseducativo e addirittura "pericoloso" oggi è cambiata, con Barbie curvy, "multietnica" e così via. Fino al gender fluid. Perché con la bambola dal genere "neutro" la Mattel è andata ben oltre e conferma la deriva ideologica identitaria e politicamente corretta che sta contagiando - da tempo - la società americana (e di conseguenza occidentale), in particolare il mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento ma anche la psicologia.

È quella che il politologo Francis Fuyama definisce la "politica dell'identità", mirata a soddisfare - attraverso il politically correct - l'ego e le rivendicazioni di ogni possibile minoranza presente sul pianeta.

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