Mondo

La Merkel va a Kiev: «L'Ucraina resti integra»

La Merkel va a Kiev: «L'Ucraina resti integra»

«L'integrità territoriale dell'Ucraina è un nostro obiettivo, ma nuove sanzioni contro la Russia non sono all'ordine del giorno anche se non le possiamo escludere se non ci saranno progressi». Angela Merkel sbarca a Kiev dopo una conversazione telefonica con Barack Obama, dalla quale è emersa la comune visione fortemente critica delle recenti destabilizzanti mosse russe in Ucraina. La Cancelliera tedesca porta al presidente ucraino Petro Poroshenko il sostegno della Germania e dell'Unione Europea, oltre all'annuncio di un aiuto concreto: un fondo internazionale da 500 milioni di euro per contribuire alla ricostruzione del Donbass, la regione orientale dell'Ucraina teatro di una guerra sanguinosa e devastante tra le forze regolari e i separatisti filorussi appoggiati militarmente da Mosca.

La Germania promette di aiutare Kiev per affrontare due questioni concrete: il rischio di rimanere al gelo il prossimo inverno senza il gas russo e la gestione del grave problema degli sfollati nell'Est.

A Mosca la Merkel si è rivolta quando ieri ha chiesto un cessate il fuoco bilaterale («perché unilaterale non serve a nulla») e ha sostenuto che un passaggio chiave per la pacificazione nell'est dell'Ucraina è l'effettivo controllo del confine, da ottenersi anche mediante l'uso di droni. Chiaro il riferimento all'episodio appena avvenuto del transito non autorizzato in territorio ucraino del convoglio di 280 camion russi, che ieri hanno cominciato a rientrare nel loro Paese dopo aver raggiunto Lugansk, città ucraina ancora parzialmente in mano ai filorussi. Stati Uniti e Unione Europea avevano criticato duramente la mossa di Putin, chedendo il rapido rientro in Russia del convoglio.

Poroshenko ha assicurato che Kiev punta alla pace, ma non al prezzo di rinunciare alla propria integrità territoriale, il che significa anche che l'annessione della Crimea da parte della Russia non viene accettata come un dato di fatto, come invece pretende Putin che procede con una serie di atti ufficiali a trattare la penisola ucraina come una nuova provincia russa.

Insomma la pace sembra ancora lontana. Ieri Poroshenko, che martedì a Minsk in Bielorussia incontrerà per la prima volta dopo mesi Putin e la stessa Merkel, ha detto che se le truppe russe non entreranno nell'Est del suo Paese si potrà parlare di pace presto. I combattimenti però continuano con un coinvolgimento, secondo le denunce della Nato, sempre meno mascherato delle forze russe.

Ieri l'artiglieria ucraina ha colpito ancora la città di Donetsk, uccidendo almeno tre persone e danneggiando il modernissimo stadio della squadra di calcio Shakhtar.

Commenti