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Midway, Hollywood torna a raccontare la Seconda guerra mondiale

L'ultimo colossal di Roland Emmerich, Midway, sbarca nei cinema. Così Hollywood racconta il duro colpo inflitto alla Marina imperiale giapponese dagli americani reduci da Pearl Harbor. Un titanico scontro tra portaerei che fece la storia

Midway, Hollywood torna a raccontare la Seconda guerra mondiale

Picchiate da capogiro di piloti con nervi d'acciaio, siluri che non vanno a segno per "soffio" e un susseguirsi di esplosioni che scandisce un'accurata ricostruzione di ciò che accadde durante quello che può essere considerato, a buon titolo, il più grande scontro aeronavale di tutti i tempi. La battaglia di Midway, dopo la grande pellicola firmata da Jack Smight nel 1976, torna ad Hollywood nel nuovo colossal di Roland Emmerich; che prendendo spunto dai vecchi e puristi film di guerra - senza fronzoli ma con la giusta dose di patriottismo e di quella retorica demodé - ha scelto di mostrare al grande pubblico come gli americani, alla ricerca di un riscatto e di una vendetta per Pearl Harbor, riuscirono a rovesciare le sorti sul fronte del Pacifico. E con esse l'andamento dell'intera guerra.

I fatti

Giugno 1942. La flotta americana nel Pacifico, dopo l'attacco a sorpresa sferrato dalla Marina imperiale giapponese a Pearl Harbor, verte in condizione disperate. La raffinata strategia messa appunto dall'ammiraglio Yamamoto attraverso l'uso strategico delle sue portaerei, unita al più grande fallimento d'intelligence della storia degli Stati Uniti, ha inflitto all'Us Navy una sconfitta dolorosa che ha trascinato l'America in una guerra da tempo annunciata. Imparando dai propri errori tuttavia, l'ennesima sfida, quella che poteva rivelarsi - dopo la nuova sconfitta nel Mar dei Coralli - una trappola senza scampo per le portaerei americane, diverrà un vittoria data dall'astuzia e dall'audacia. Una vittoria "fondamentale", a detta gli storici, che cambierà le sorti dell'intero conflitto, frenando una volta per tutte l'avanzata dei giapponesi. Tutto sì svolge nelle vastità oceaniche, al largo di uno sperduto atollo delle Hawaii, Midway: avamposto militare che se fosse finito in mano giapponese, avrebbe spianato la strada ad una possibile invasione della costa occidentale degli Stati Uniti.

Per merito dell'istinto dell'ufficiale dell'intelligence Edwin Layton, e attraverso un trucco messo appunto dal crittografo-analista Joseph Rochefort, all'ammiraglio Nimitz (magistralmente interpretato Woody Harrelson) viene a conoscenza dei piani nel nemico. Il ordina alla flotta di fare rotta dove lo scontro non prevede esclusione di colpi. La strategia, per quanto non trascurata nella pellicola di Emmerich, viene lasciata sullo sfondo da un susseguirsi incalzante di attacchi e contrattacchi, sferrati da piloti con i nervi d'acciaio come Wade McClusky e Jimmy Doolittle: il temerario pianificatore del raid aereo su Tokyo. Il duello dei mari - che si consumò tra il 4 e il 6 giuno - porterà alla fine all'affondamento di ben quattro delle dieci portaerei giapponesi: la Kaga, la Soryu, la Akagi e la Hiryu. Mettendo gli americani, che erano rimasti con solo 3 portaerei nel Pacifico (la Enterprise, la Hornet, e una Yorktown "zoppa"), nella condizione di bilanciare le forze con la flotta avversaria. Il resto è storia.

Un film per ricordare

Nell'anno della morte dell'ultimo pilota del raid di Doolittle (avvenimento presente nel film) la pellicola di Emmerich, regista di acclamati blookbuster di fantascienza come Indipendance Day e Stargate, rievoca in maniera cruda e non unilaterlamente patriottica - come ci si poteva attendere - una grande battaglia del passato; dove nuovi volti del cinema come Ed Skrein e Nick Jonas si affiancano a star collaudate da Hollywood quali Dennis Quaid e Aaron Eckhart. Senza strizzare l'occhio in nessuno modo al politicamente corretto imperante, usando la computergrafica dove serve, ma senza rendere il film un videogame, il risultato è la narrazione asciutta di quella che lo stesso regista ha tenuto a definire come: "Una battaglia davvero interessante: dove gli americani partivano perdenti, dato che non erano pronti per la guerra come i giapponesi". Ciò che si verificò infatti fu: "Una specie di inversione di tendenza piuttosto veloce" - "Molta giocò la fortuna, molto il coraggio delle truppe che stavano combattendo per la libertà: ma è una cosa che a volte dimentichiamo". Il film confezionato da Emmerich sembra voler proprio sopperire a questa necessità: ricordare alle nuove generazioni ciò che fu Midway.

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