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L'Europol teme un nuovo attacco: ​"Reti terroristiche legate ai trafficanti di migranti""

Si teme un nuovo attacco jihadista all'Europa. Il direttore di Europol al Comitato Schengen: "Attenzione all'uso dei canali migratori". E spiega: "I terroristi arrivano con documenti contraffatti"

L'Europol teme un nuovo attacco: ​"Reti terroristiche legate ai trafficanti di migranti""

L'Europa è sotto attacco. Il terrorismo islamico ha già colpito. E presto colpirà ancora. Ne è convinto il direttore di Europol, Rob Wainwright, che davanti al Comitato Schengen ha rilanciato il pericolosissimo legame tra jihadismo e immigrazione. Legame che troppo spesso viene tenuto nascosto dai leader dell'Unione europea. "Due degli attentatori di Parigi erano arrivati in Europa dal canale della migrazione - ha ricordato - la nostra principale preoccupazione è che altri terroristi arrivino, anche grazie a documenti contraffatti e stiamo monitorando la situazione".

Mentre l'Unione europea chiacchiera, i terroristi si organizzano per colpirci ancora. La minaccia è tutt'altro che campata per aria. L'Europol ha raccolto dati allarmanti che rendono la minaccia terroristica concreta. "È ancora molto alta - avverte il direttore Wainwright - la più grave dai tempi dell'11 settembre e temo sia probabile un nuovo attacco in Europa in futuro". L'agenzia non è in possesso di informazioni su specifiche minacce nei confronti dell'Italia, ma la possibilita che il terrorismo islamico torni a colpire c'è e fa paura. Una certezza, però, c'è: i terroristi raggiungono l'Europa mischiandosi nell'orda migratoria che sta invadendo il Vecchio Continente. Nello scorso gennaio un rapporto dell'Europol aveva già previsto che ci sarebbero stati nuovi attentati in Europa. "Sapevamo - ha spiegato il direttore dell'organismo di polizia - che l'Isis aveva istituito in Siria una nuova struttura di comando per pianificare attacchi contro città europee e purtroppo c'è stato Bruxelles". "La nostra priorità, dunque - ha aggiunto - è quella di identificare altri network terroristici in attività in Europa".

Quello che gli eurocrati buonisti, che siedono a Bruxelles, hanno sempre negato, adesso è un'evidenza che non può essere più nascosta. Nel corso di un'audizione davanti al Comitato Schengen, presieduto da Laura Ravetto, il direttore Wainwright ha parlato nettamente di "possibile connessione tra reti terroristiche e trafficanti di migranti". Gli attentati di Parigi e di Bruxelles ne sono la prova. Dietro a questo business, ci sono almeno 40mila trafficanti di uomini, "una comunità composta da tante piccole bande criminali provenienti da vari Paesi".

"Alcuni gruppi sono molto potenti e riescono ad operare simultaneamente - spiega il numero uno dell'Europol - i loro leader provengono da Paesi di origine come la Siria, di transito come la Turchia o da vari Paesi europei".

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