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Il Monte Bianco diventa a numero chiuso: "Troppi alpinisti e incivili"

Il versante francese introdurrà norme più rigide, diminuendo gli accessi sulla montagna

Il Monte Bianco diventa a numero chiuso: "Troppi alpinisti e incivili"

Nuove regole, controlli, multe e permessi: ora il Monte Bianco diventa a numero chiuso. La prefettura dell'Alta Savioi, in Francia, ha deciso di limitare e disciplinare l'accesso alla via normale del Monte Bianco dal versante francese.

La voie royale, considerata la più semplice da percorrere per salire in vetta, è attraversata, ogni anno, da circa 25mila alpinisti, provenienti da tutto il mondo. Ma dal 24 maggio si potrà accedere al versante francese solamente se si possiede una prenotazione in uno dei tre rifugi, presenti lungo la via. Aumentano anche i costi: circa mille euro per la guida alpina, ai quali vanno aggiunti i 100 euro per il pernottamento. Al campo base di Tete Rousse, inolte, verranno limitati i posti disponibili, che scenderanno a un massimo di 40 persone ammesse.

La prefettura introdurrà anche maggiori controlli sulle guide alpine, per contrastare l'abusivismo, metterà in sicurezza il couloir del Gouter, un sentiero di circa 70 metri esposto alla caduta dei massi, lungo il quale sono morti centinaia di alpinisti negli ultimi 30 anni.

E chi trasgredisce le regole dovrà aspettarsi di ricevere pesanti sanzioni: fino a due anni di carcere e 300mila euro per i reati ambientali e multe amministrative fino a 15mila euro. L'obiettivo che ha portato all'introduzione di nuove regole e restrizioni è duplice: da una parte prevenire i rischi che il sovraffollamento comporterebbe nei confronti degli alpinisti e, dall'altra parte, proteggere l'ambiente naturale. A spingere la prefettura francese ad adottare tali misure sono stati anche, come riportato dal Corriere della Sera, i continui atti di inciviltà.

"Quando si creano icone come il Monte Bianco si va inevitabilmente incontro a queste problematiche. Qui, però, c'è anche una questione legata alla sicurezza.

Questi provvedimenti sono più che opportuni, va bene la liberté ma quando subentra sovraffollamento e si creano situazioni di pericolo occorre intervenire", ha commentato al Corriere il presidente delle guide alpine italiane, Pietro Giglio.

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