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È morta Koko, la gorilla che comunicava con la lingua dei segni

La gorilla, famosa per le sue straordinarie capacità intellettive per la sua amicizia con Robin Williams, è morta nel sonno due settimane prima di compiere 47 anni.

Koko nei suoi primi anni di vita
Koko nei suoi primi anni di vita

L'annuncio è stato dato giovedì mattina, attraverso un tweet della Gorilla Foundation. Koko, la gorilla femmina divenuta famosa in tutto il mondo per aver appreso la lingua dei segni e per le sue amicizie con personaggi del mondo dello spettacolo, è morta nel sonno all'età di 46 anni. Nata nel 1971 allo zoo di San Francisco, negli Stati Uniti, Il suo nome per intero era Hanabi-ko, che in giapponese significa "figlio dei fuochi d'artificio"; un riferimento alla sua nascita avvenuta il 4 luglio, festa nazionale statunitense. Koko venne da subito presa in custodia dalla ricercatrice e psicologa Francine "Penny" Patterson - rimastale in seguito a fianco per tutta la vita - che iniziò ad insegnarle il linguaggio dei segni a partire dall'età di un anno, mediante un progetto dell'Università di Stanford, il quale successivamente le permise di trasferire la gorilla in centro di ricerca situato sulle montagne di Santa Cruz, in California, dove fondò la Gorilla Foundation.

Nel corso degli anni Koko divenne una celebrità nel mondo scientifico, grazie alla sua disinvoltura nel comunicare con gli esseri umani e al suo quoziente intellettivo stimato tra i 75 ed i 95 punti, risultati incredibili per un primate considerando che il Q.I. medio di un essere umano è di circa 100 punti. Il suo vocabolario comprendeva più di duemila parole [segni] e già dall'età di quattro anni dimostrava di saperle utilizzare in maniera creativa senza l'aiuto dei ricercatori, come dichiarato all'epoca dalla dottoressa Patterson:"Di tanto in tanto crea nuove parole che sono straordinariamente appropriate al contesto, realizzando costrutti verbali inediti e significativi". Nel 1990 fu addirittura capace di superare il cosiddetto "test dello specchio", riconoscendosi nella propria immagine riflessa e dimostrando così di avere una piena consapevolezza di se stessa. Per queste sue abilità gli fu concesso per ben due volte l'onore di apparire sulla copertina del National Geographic, nel 1978 e nel 1985.

Oltre alla mera intelligenza pratica però, Koko possedeva anche inusuali doti di empatia e socializzazione; a partire dal 2001 infatti strinse una forte amicizia con il celebre attore Robin Williams e nel 2015, nel giorno del suo quarantaquattresimo compleanno, le vennero regalati due cuccioli di gatto, per compensare il fatto di non essere mai riuscita a concepire dei figli suoi. Sia in occasione della morte di Williams che della scomparsa di uno dei due gatti, venne diffusa la notizia che Koko fosse profondamente addolorata e che avesse pianto mentre gli veniva comunicato quello che era successo.

Tuttavia, nel mentre che la sua popolarità aumentava, alcuni membri della comunità scientifica iniziarono a mettere in discussione la reale portata delle sue capacità, sostenendo che essa stava semplicemente rispondendo a degli specifici suggerimenti e che la dottoressa Patterson ed i suoi collaboratori avessero esagerato i risultati delle ricerche effettuate, proiettando sulla gorilla quello che volevano che lei facesse e non quello che lei effettivamente stava facendo. Un dibattito che è continuato attraverso i decenni ma che nonostante ciò non ha scalfito l'immagine di Koko presso l'opinione pubblica.

Nel dare la notizia della sua scomparsa, il sito della Gorilla Foundation ha scritto: "Come ambasciatrice di tutti i gorilla, Koko è riuscita a sensibilizzare milioni di persone, diventando un'icona della comunicazione interspecie.

Era molto amata e ci mancherà profondamente".

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