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"15 milioni di morti in eccesso": i drammatici numeri dell'Oms

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità il 68% dei decessi sarebbe concentrato in 10 Stati

"15 milioni di morti in eccesso": i drammatici numeri dell'Oms

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel biennio 2020/2021 si sarebbero registrati quasi 15 milioni di "morti in eccesso".

Stando a quanto riportato dal comunicato firmato dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, tali decessi sarebbero da ricollegare al Covid-19."L'intero bilancio delle vittime associato direttamente o indirettamente alla pandemia (descritta come 'mortalità in eccesso') tra il 1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 è stato di circa 14,9 milioni", in un range compreso tra 13,3 milioni e 16,6 milioni.

Stando all'organismo che fa capo all'Onu, tali "morti in eccesso" si dovrebbero attribuire direttamente al Covid-19 o indirettamente ad esso, attribuendone la responsabilità all'impatto che lo stesso avrebbe avuto sui sistemi sanitari nazionali e sulla società. Per l'Oms i decessi connessi "indirettamente al Covid-19" risulterebbero attribuibili "ad altre condizioni di salute per le quali le persone non hanno potuto accedere alla prevenzione e alle cure" per il sovraccarico dei sistemi sanitari nazionali.

L'Organizzazione mondiale della sanità ritiene altresì di poter affermare, sulla base dei dati di cui sarebbe in possesso, che la maggior parte delle morti in eccesso (pari all'84% del totale) sarebbe concentrata nel Sud-est asiatico, nel continente Europeo e in quello Americano: circa il 68% di tali decessi, stando sempre all'Oms, si concentrerebbe in appena 10 Paesi a livello globale. I numeri diffusi dall'istituto rivelerebbero un maggiore impatto sugli individui di sesso maschile (all'incirca il 57%) che su quelli di sesso femminile (al 43%), e un tasso di incidenza superiore sugli anziani.

"Questi dati che fanno riflettere non solo indicano l'impatto della pandemia, ma anche la necessità che tutti i paesi investano in sistemi sanitari più resilienti in grado di sostenere i servizi sanitari essenziali durante le crisi, compresi sistemi di informazione sanitaria più forti", ha dichiarato ancora il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus.

"L'Oms si impegna a lavorare con tutti i paesi per rafforzare i loro sistemi informativi sanitari per generare dati migliori per decisioni migliori e risultati migliori", ha concluso.

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