Mondo

"Le musulmane col velo schiave negre che supportano la schiavitù". Ed è polemica sul ministro francese

Il ministro alla Famiglia Laurence Rossignol: "Le musulmane col velo schiave negre che supportano la schiavitù". Ed è polemica in Francia. La comunità islamica: "Stigmatizza le nostre donne". E le associazioni laiche: "Questo è razzismo"

"Le musulmane col velo schiave negre che supportano la schiavitù". Ed è polemica sul ministro francese

Il ministro francese per la Famiglia, Laurence Rossignol, è finita in una bufera senza fine. Le contestano le sua presa di posizione netta contro il velo islamico. "Le musulmani che indossano il velo - ha detto la Rossignol - sono come schiave negre che supportano la schiavitù". La comunità islamica è subito insorta, supportata dalle associazioni laiche che, come racconta il Corriere della Sera, hanno fatto partita una petizione online che la accusa di razzismo. Nel giro di poche ore i benpensanti francesi, che difendono il politicamente corretto, hanno subito raccolto diciottomila firme.

La Rossignol, che non è una pericolosa razzista come vogliono dipingerla ma una delle fondatrici del gruppo francese SOS antirazzismo, si è scusata per aver usato il termine "negra". Ma ha anche fatto notare che è ricorsa a quell'aggettivo unicamente perché aveva citato alcune opere del XVIII secolo e non per il contenuto. "Naturalmente ci sono donne che scelgono di usare il velo, così come c’erano uomini di colore che erano per la schiavitù - ha spiegato il ministro per la Famiglia - quello che voglio dire è che molte donne sono come militanti per l'islam, per il progetto di società che rappresentano, e quindi sono come schiave consenzienti". La verità, però, fa male. E la polemica sta montando di ora in ora. Tanto che Abdallah Zekri, il presidente dell’Osservatorio nazionale contro l'islamofobia, l'ha accusata di "stigmatizzare le donne musulmane".

Nella sua carriera politica, in realtà, la Rossignol ha sempre lottato per tenere separata la religione dalla politica e dall’educazione.

Commenti