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Netflix, capo della comunicazione si dimette per aver detto "negro"

La parola "negro", negli Usa, è considerata fortemente discriminatoria

Netflix, capo della comunicazione si dimette per aver detto "negro"

Il capo della comunicazione di Netflix, Jonathan Friedland, è stato costretto a dimettersi dal suo incarico.

Lui stesso ha annunciato su Twitter di aver tenuto un comportamento insensibile, "parlando con il mio staff usando parole che possono essere offensive". Nel tweet, il dirigente esprime la consapevolezza del suo atteggiamento, che non considera all'altezza del suo ruolo, dato che "i capi devono essere irreprensibili nel dare l'esempio".

Sembra che Friedland abbia utilizzato, per due volte nel corso di riunioni di lavoro, la parola "negro". Per questo motivo, l'amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, ha congedato il dirigente, sottolinenado che "Jonathan ha dato un contributo in molte aree, ma il suo uso descrittivo della parola N in almeno due occasioni sul lavoro ha mostrato una consapevolezza razziale inaccettabilmente bassa e non in linea con i valori della nostra società". Negli Stati Uniti, la parola "negro" è considerata fortemente discriminatoria e razzista, tanto da essere diventata un tabù. Questo termine è innominabile e viene solitamente sostituito dicendo "parola N".

Friedland ha aggiunto di sentirsi "malissimo per l'angoscia che questa crisi ha causato alle persone di un'azienda che amo e dove voglio che tutti si sentano inclusi e apprezzati".

L'addio del dirigente, dopo sette anni di attività, è accompagnato, oltre che dalla mortificazione per l'accaduto, anche dall'orgoglio per"aver costruito un team globale brillante e diversificato e di aver fatto parte della nostra avventura collettiva".

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