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Nuovo orrore dell'Isis: crocifissi 8 giovani a Raqqa

Otto giovani uomini sono stati giustiziati e poi crocifissi sui lampioni di un'autostrada dai jihadisti del sedicente Stato islamico a Raqqa

Foto d'archivio
Foto d'archivio

I miliziani del sedicente stato islamico continuano a manifestare la loro bestialità. L'ultima prova arriva da Raqqa, roccaforte siriana dell'Isis. Otto "giovani uomini" sono stati giustiziati e poi crocifissi sui lampioni di un'autostrada. A riferirlo al sito siriano di notizie Aranews è un attivista locale per i diritti umani, Nadeem Mahmoud. Il crimine sarebbe stato commesso nel distretto di Mansoura, nel Rif occidentale di Raqqa.

Dopo averli uccisi crivellandosi di colpi di arma da fuoco, i miliziani dell'Isis hanno preso i corpi delle vittime crocifiggendoli sui lampioni dell'autostrada che da Mansoura conduce a Homs, ha aggiunto l'attivista. Secondo un altro attivista di
un ong locale per i diritti umani, che ha preferito restare anonimo, questi giovani erano per lo più originari del villaggio di al-Hatil: "Le vittime sono rimaste in carcere per circa un anno, prima che l'organizzazione decidesse di giustiziarli domenica".

Tre degli otto uomini erano ex membri dell'Isis che avevano cercato di disertare, "ma sono stati arrestati prima di fuggire da Raqqa", ha aggiunto l'attivista. Altri quattro sono stati invece accusati di aver violato le norme dell'Is a Raqqa, mentre un
ottavo uomo è stato accusato di aver fatto la spia per le forze della Coalizione internazionale.

Prima dell'esecuzione, un esponente della corte islamica dell'Isis ha letto una sentenza in cui si spiegavano le ragioni della condanna a morte, senza però rivelare le identità delle vittime, come hanno riferito alcuni testimoni ad Aranews. Appena due settimane fa, l'Is aveva giustiziato sei persone a Manbij, nella provincia di Aleppo, con l'accusa di spionaggio e di violazione delle leggi del "califfato", e altri sei per traffico di droga, postando poi le immagini delle vittime sul web.

Da quando hanno occupato vaste aree in Siria e in Iraq, i miliziani del sedicente stato islamico hanno giustiziato in pubblico centinaia di persone.

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