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Oggi il Papa parla al Congresso Usa

Oggi lo storico discorso del Papa davanti ai parlamentari americani. Una bimba messicana di 5 anni chiede al pontefice di intercedere sui migranti

Oggi il Papa parla al Congresso Usa

Grande attesa per il discorso che Papa Francesco terrà oggi al Congresso degli Stati Uniti, riunito in seduta comune. Evento storico visto che mai, sino ad ora, un pontefice aveva parlato a Capitol Hill. L’evento è in agenda alle 9.20 locali (le 15.20 in Italia). Al termine il pontefice visiterà il centro caritativo della parrocchia di St Patrick, incontrandovi i senzatetto, ultimo impegno previsto nella capitale Usa. Poi il trasferimento a New York, dove il Santo padre ha in programma i vespri nella cattedrale di San Patrizio, sulla Quinta strada. Il Papa resterà a New York anche domani, quando ha in programma due appuntamenti importanti: un discorso all’assemblea generale delle Nazioni Unite e, a seguire, un incontro interreligioso a Ground Zero.

L'incontro di ieri alla Casa Bianca

Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha indicato i temi affrontati dal santo padre nel faccia a faccia con il presidente Obama. Mentre si svolgeva il colloquio privato, durato 43 minuti, c’è stato anche l’incontro tra la delegazione vaticana guidata dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e quella Usa con il vicepresidente Joe Biden e il segretario di Stato John Kerry."Il cardinale Parolin - ha riferito Lombardi - ha spiegato che due sono stati i temi nell’incontro delle due delegazioni: Cuba, le relazioni riaperte con gli Stati Uniti, e il particolare tema dell’embargo, con la posizione della Chiesa che è negativa, quindi la necessità di andare avanti per i risolvere i diversi problemi rimasti aperti; il Medio oriente e la questione di rifugiati, quindi come aiutare queste persone e favorirne il ritorno a casa" . Lombardi non ha invece riferito i contenuti del colloquio tra il Papa e Obama, spiegando che l’incontro per definizione è "privato". Il portavoce vaticano ha poi ricordato che il tema dell’embargo Usa a Cuba non sarà trattato nell’incontro del Papa al Congresso, ma che la Santa Sede ha voluto parlarne nell’incontro bilaterale alla Casa Bianca. Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca, ha riferito che il Papa "ha usato parole gentili" nei confronti di Obama sui cambiamenti climatici: "Non erano affermazioni politiche ma parlava con il cuore". Il pontefiche avrebbe definito "promettenti" le inizative del presidente Usa in materia di ambiente. "L’obiettivo della visita del Papa non era quello di avanzare nell’agenda politica - ha precisato Earnest - il Papa ha chiaramente parlato con passione e convinzione della necessità di intervenire contro i cambiamenti climatici".

Bambina di 5 anni consegna lettera al Papa

I giornali americani parlano di Sophie Cruz, una bimba figlia di immigrati (nella foto in alto) arrivati dal Messico in Usa, che è riuscita a consegnare una lettera in cui si domanda al pontefice di intercedere per i migranti. Cinque anni, abitino rosso e bianco tipico della tradizione contadina messicana, la piccola in un primo momento è stata bloccata dalla sicurezza. Poi il pontefice l’ha vista, ha aperto le braccia e a quel punto un uomo dei servizi segreti l’ha sollevata in modo che il Papa potesse incontrarla da vicino. A quel punto la bimba, che parla inglese, spagnolo e un dialetto messicano, ha consegnato la lettera e anche un disegno in cui si vede il pontefice che tiene per mano una fila di bambini e sopra la scritta: "I miei amici ed io ci amiamo a prescindere dal colore della pelle" . L’incontro è stato organizzato da un’associazione pro-migranti di Los Angeles, la Hermandad Mexicana Trasnacional, giunta in delegazione a Washington e che, insieme ad altre organizzazioni, tenterà di avvicinare di nuovo il papa anche oggi, durante il suo trasferimento verso il Congresso.

Cittadina americana come la sorellina, Sophie - ha raccontato alla stampa americana il padre, Raul Cruz - teme che la famiglia possa essere divisa e spera che il papa possa contribuire a fare cambiare le leggi americane sull’immigrazione.

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