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Orban attacca l'Ue: "Bruxelles vuole creare un impero europeo"

Gli esponenti dell’opposizione hanno duramente criticato le parole pronunciate da Orbán e hanno quindi esortato il premier a concentrarsi sul “vero problema” del Paese: la corruzione

Orban attacca l'Ue: "Bruxelles vuole creare un impero europeo"

Il premier ungherese Orbán ha in questi giorni pronunciato un discorso dai toni fortemente anti-Ue. Il capo del governo di Budapest si è infatti scagliato contro le “continue ingerenze” di Bruxelles negli affari interni del Paese e ha poi accusato le istituzioni europee di “scarsa consapevolezza” del pericolo rappresentato dall’immigrazione di massa. Ad avviso del leader magiaro, in occasione delle elezioni per il rinnovo dell’europarlamento, previste per maggio del 2019, andrà in scena uno scontro tra due visioni del mondo: il “globalismo”, promosso dai vertici europei, e il “patriottismo”, corrente di pensiero alla base della formazione degli Stati nazionali.

Presenziando alle celebrazioni della rivolta antisovietica di Budapest, avvenuta nel 1956, Orbán ha pronunciato un discorso incentrato sull’esaltazione dell’orgoglio nazionale magiaro e sull'elogio dei sacrifici compiuti in passato dal popolo ungherese per difendere la propria indipendenza dagli assalti di nemici esterni. Il Primo ministro ha quindi istituito un parallelo tra le battaglie condotte anticamente dai suoi compatrioti contro l’impero ottomano, asburgico e sovietico e l’attuale sfida lanciata dall’esecutivo a guida Fidesz nei confronti dell’establishment europeo. Secondo Orbán, sarebbe l’Ue il nuovo “impero” contro il quale gli Ungheresi dovrebbero mobilitarsi al fine di preservare la loro libertà: “Le istituzioni dell’Unione vogliono dare vita a un impero europeo, progettato per soggiogare gli Stati nazionali dell’intero continente.”

Il capo del governo di Budapest ha poi accusato Bruxelles di avere sottovalutato la minaccia rappresentata dall’immigrazione di massa: “L’arrivo incontrastato di migranti è stato palesemente incoraggiato dall’Ue. I fautori dell’impero europeo sono anche a favore dell’immigrazione incontrollata. Essi hanno volontariamente aperto i confini del continente all’ingresso di masse di irregolari, ordinando il ritiro di ogni presidio militare allestito in precedenza lungo le frontiere dell’Europa. Se questa scriteriata gestione del fenomeno migratorio continuerà, gli Europei autoctoni diventeranno presto un’esigua minoranza nelle loro stesse patrie e le città del continente piomberanno nel terrore.”

Lo scontro tra il “globalismo” di Bruxelles, il quale propugna “l’abolizione dei confini nazionali”, e il “patriottismo” radicato nell’animo dei “popoli liberi” avrà luogo in occasione delle elezioni europee di maggio: “I cittadini dell’intero continente, partecipando alle consultazioni per il rinnovo dell’assemblea di Strasburgo, decideranno il destino dell’Unione. Noi rifiutiamo con forza la filosofia globalista ed esortiamo quindi tutti i popoli liberi a schierarsi a favore della cultura del patriottismo.”

Le parole di Orbán sono state definite “scioccanti” dagli esponenti dell’opposizione, i quali hanno poi accusato il premier di volere distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai “veri problemi” del Paese, tra i quali spicca la corruzione. Ákos Hadházy, parlamentare fuoriuscito da Fidesz, ha infatti criticato il leader magiaro per non avere predisposto strumenti idonei a sradicare la piaga del malaffare: “Invece di attaccare continuamente l’Unione europea, il Primo ministro dovrebbe assegnare risorse adeguate alla Procura nazionale anticorruzione.

Ogni giorno, miliardi di fondi Ue destinati alle regioni povere dell’Ungheria vengono rubati nella totale indifferenza dell’esecutivo.”

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