Parigi brucia

Parigi sotto attacco, i testimoni: "Hanno tirato con un fucile a pompa sulla folla"

Il drammatico racconto di chi è riuscito a fuggire: "Hanno urlato 'Allah è grande!', poi hanno tirato con un fucile a pompa sulla folla"

Parigi sotto attacco, i testimoni: "Hanno tirato con un fucile a pompa sulla folla"

"Siamo riusciti a fuggire, c'era sangue dappertutto, hanno tirato con un fucile a pompa sulla folla". Sul volto del giovane parigi appena scampato alla sparatoria nella sala concerti Bataclan c'è tutto un terrore che non conosce fine. E' lo stesso incubo in cui è precipitata la Francia, per l'ennesima volto sotto scacco del terrorismo islamico, e in cui ha trascinato tutto il Vecchio Continente. La mattanza ha avuto inizio quando gli attentatori hanno urlato "Allah è grande". In quel preciso momento è iniziato un incubo senza precedenti.

Non appena la notizia degli attacchi multipli si è diffusa, il panico si è sparso in tutta Parigi. Dal centro storico alle banlieue. "Abbiamo avuto paura, abbiamo tanta paura - racconta all'Agi una coppia di turisti italiani - eravamo nella zona del ristorante del X arrondissement quando abbiamo visto la gente che scappava, le sirene della polizia. Così siamo corsi verso la metro e siamo tornati in albergo. E' stata una delle più brutte esperienze mai vissute". Ma chi l'ha vissuta in prima persona può raccontare davvero la furia che ha ricoperto di sangue Parigi. "E' stata una carneficina - racconta singhiozzando un francese - c'era sangue dappertutto". E ancora: "Ho sentito tra i venti e i trenta colpi di arma da fuoco e la gente che urlava e scappava da tutte le parti". Su Twitter si rincorrono frasi, testimonianze, foto. Le sparatorie, raccontano, sono durate tra i trenta secondi e un minuto, nel X arrodisement, davanti al ristorante "Au petit Cambodg" e a "Le Carillon" e, nell'XI arrodisement, in rue de la Fontaine davanti a un caffè.

Ma è nella sala concerti del Bataclan che si scatena l'inferno. Come racconta il giornalista radiofonico Julian Pearce, i terroristi hanno ammazzatto gli ostaggi uno alla volta: "Ci sono stati spari per almeno dieci minuti prima che riuscissi a fuggire". "I terroristi erano molto calmi - racconta un altro testimone - hanno ricaricato le armi tre o quattro volte". Insomma, una vera e propria mattanza.

In una Parigi in preda al caos, c'è anche chi non dimentica la solidarietà. Su Twitter, tramite l'hashtag #PorteOuverte (porta aperta), gli abitanti delle vie dove sono avvenute le sparatorie o delle aree circostanti offrono rifugio ai passanti spaventati o a chi non riuscirà a rientrare a casa per la notte. Molti utenti stanno diffondendo il messaggio, ma non senza invitare alla prudenza.

Tra le raccomandazioni più diffuse, non scrivere in un tweet pubblico la propria esatta collocazione o indirizzo e contattarsi solo con messaggi privati.

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