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Ammazza il pedofilo che ha abusato di lei: ora rischia l'ergastolo

Rilasciato su cauzione nel 2018, il 33enne Randy Volar, un conclamato pedofilo, è stato freddato da una delle sue vittime, l'allora 17enne Chrystul Kizer, che sostiene di aver agito per difendersi da un'aggressione sessuale. Finita dietro le sbarre, la giovane rischia l'ergastolo: secondo l'accusa agì con premeditazione

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È polemica negli Stati Uniti dopo l'arresto di una 19enne originaria del Wisconsin, accusata di avere ucciso un conclamato pedofilo di 33 anni e cercato di occultare l'omicidio dando fuoco al cadavere.

I fatti contestati, secondo quanto ricostruito dalla stampa estera, risalgono all'estate del 2018, quando la giovane Chrystul Kizer, allora 17enne, sparò due volte alla testa di Randy Volar, già indagato per abusi sessuali su minori. Ucciso il suo aguzzino durante la notte del 5 giugno 2018, la ragazza aveva dato il corpo alle fiamme, per poi fuggire dalla zona del crimine (l'abitazione di Volar, a Kenosha) a bordo della propria auto.

Furono gli agenti della polizia locale a ritrovare poche ore dopo la vettura, una Bmw, a Milwaukee, ed a collegare la 17enne all'omicidio. Interrogata dagli inquirenti, Chrystul ha fornito diverse dichiarazioni, ma si è infine dichiarata colpevole dell'omicidio.

La giovane ha raccontato di aver conosciuto Volar nel 2016, quando lei aveva circa 16 anni, dopo aver risposto ad un annuncio dell'uomo sul sito Backpage.com, oggi chiuso proprio perché risultato essere una piattaforma utilizzata per il mercato di esseri umani. Volar la riempiva di regali e le forniva denaro da destinare alla propria famiglia, ma in cambio pretendeva prestazioni sessuali ed in alcune occasioni l'avrebbe costretta ad avere rapporti anche con altre persone. Chrystul, dunque, finì in un giro di prostituzione minorile che il 33enne stava portando avanti da tempo, coinvolgendo almeno una dozzina di ragazze, alcune anche di età inferiore ai 12 anni.

I rapporti fra i due andarono avanti per qualche tempo, fino a quando la 17enne non allacciò una relazione seria con un ragazzo e tentò quindi di allontanarsi dal pedofilo.

Quest'ultimo, stando alla versione della giovane, reagì con estrema rabbia alla sua richiesta di mettere la parola fine ai loro incontri. In preda alla furia, Volar l'avrebbe addirittura minacciata di morte.

Il 33enne era poi stato arrestato per violenza sessuale su minori. Gli inquirenti che indagavano su di lui, infatti, avevano scoperto che l'uomo adescava ragazzine sul web e poi abusava di loro, filmando le violenze di nascosto. Nei file rinvenuti sul pc dell'uomo, anche diverso materiale riguardante la stessa Chrystul.

Tornato libero nell'estate del 2018 dopo essere stato incomprensibilmente rilasciato su cauzione, Randy Volar aveva poi incontrato la morte per mano di una delle sue vittime.

Poco chiare le motivazioni addotte dalla ragazza, oggi 19enne, per giustificare la sua presenza nella casa dell'uomo. Chrystul ha raccontato di non essersi recata da Volar con l'intenzione di ucciderlo. Invitata a bere qualcosa, la giovane si era accorta di essere stata drogata ed aveva opposto resistenza quando il 33enne aveva cominciato a toccarla. Finita sul pavimento durante la lotta, con il suo vecchio aguzzino che le strappava i vestiti e cercava di violentarla, aveva estratto la pistola che il suo fidanzato le aveva dato affinché potesse proteggersi per poi fare fuoco.

Arrestata poche ore dopo con l'accusa di omicidio intenzionale di primo grado ed incendio doloso, Chrystul Kizer si trova attualmente in prigione con una cauzione fissata ad 1 milione di dollari e rischia l'ergastolo.

Lo scorso 9 dicembre, il giudice ha respinto le richieste della difesa, che si appella ad una legge atta a tutelare le vittime di abusi dando loro l'assoluzione, e dato ragione all'accusa, che sostiene la tesi di omicidio premeditato.

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