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Il Pentagono rivede il piano di dismissione delle basi in Europa

Esclusa la revisione per le basi in Germania e Gran Bretagna, il piano di dismissione del Pentagono non dovrebbe subire ulteriori modifiche per le strutture in Olanda, Belgio, Portogallo ed Italia.

Il Pentagono rivede il piano di dismissione delle basi in Europa

L’European Infrastructure Consolidation, piano per la dismissione di quindici siti militari statunitensi e la riorganizzazione delle forze armate americane in Europa annunciato nel gennaio del 2015, è ufficialmente in fase di revisione. E’ quanto si legge in un comunicato del Comando Europeo degli Stati Uniti.

“E’ quantomeno una misura prudente, considerando il contesto attuale e la sicurezza europea, rivedere alcune decisioni assunte nel gennaio del 2015. Eucom sostiene il piano di dismissione e la razionalizzazione delle risorse in Europa del Dipartimento della Difesa, ma il nuovo contesto richiede una ulteriore valutazione”.

Qualora il Pentagono decidesse di rimodulare il piano di dismissione, dovrebbe rinegoziare i diritti sulla concessione dei siti, dove in alcuni casi è già stata pianificata una riqualificazione, con le nazioni ospitanti. Da rilevare che nessun sito inserito nel piano di razionalizzazione è stato ancora consegnato.

Durante la guerra fredda il Pentagono stanziava in Europa 300 mila unità. Centinaia di siti ed avamposti sono stati dismessi nel corso degli anni. Soltanto dal 2013 ad oggi, 57 strutture militari sono state chiuse in Europa.

European Infrastructure Consolidation

L’European Infrastructure Consolidation, elaborato dalla Base Closure and Realignment Commission del Congresso, prevede la chiusura di quindici basi in Europa per un risparmio stimato di 500 milioni di dollari l’anno. La chiusura delle basi ed il successivo dispiegamento costerà, secondo il Dipartimento della Difesa, 1,4 miliardi dollari.

Le basi che vedranno una chiusura parziale o totale sono quelle attualmente dislocate nel Regno Unito, Germania, Belgio, Olanda, Italia e Portogallo.

Per il Segretario alla Difesa Chuck Hagel non si trattava di un ridimensionamento della capacità militare degli USA in Europa, ma “di un trasformazione necessaria per massimizzare le nostre capacità militari in funzione dei nostri importanti partenariati europei e della Nato”.

Secondo la valutazione ufficiale del 2015 a corredo del piano di dismissione, “la riduzione del numero delle basi militari americane in Europa non avrebbe avuto effetto sulla European Reassurance Initiative”.

Tale valutazione non sembra oggi essere condivisa da Eucom.

Nello specifico, il Comando Europeo degli Stati Uniti, preme per il mantenimento delle basi RAF di Mildenhall (cessazione attività 2023), comando delle forze speciali USA con il 352° Special Operations con 3200 militari in totale, Alconbury (comunicazione) e Molesworth (intelligence). Le basi di Alconbury e Molesworth dovrebbe essere consegnate nel 2019. Tutte le operazioni, secondo il piano di dismissione originale, dovrebbero concentrarsi sulla base della RAF di Croughton.

Le basi tedesche di Ramstein e Spangdahlem saranno potenziate. La base di Ramstein, uno dei più trafficati aeroporti dell’Air Force, riceverà anche 15 KC-135 Stratotanker e circa 700 uomini del 100 ° Stormo di rifornimento di stanza a Mildenhall.

È proprio la base inglese che innescherebbe una nuova riorganizzazione. Se venisse chiusa, il comando delle operazioni speciali andrebbe a Spangdahlem, dove sarebbero schierati dieci CV-22 Ospreys e dieci MC-130J oltre al personale associato dal 352° Special Operations Group. Il 606° Air Control Squadron e 300 uomini del personale di Spangdahlem, sarebbero trasferiti ad Aviano, cosi da liberare spazio nella base tedesca per l’arrivo delle forze speciali.

Incerto il destino delle due brigate a Bamberg e Schweinfurt in Germania, mentre in Portogallo, la base di Lajes sarà fortemente ridimensionata.

Eucom, inoltre, nella sua richiesta di revisione avanzata al Pentagono, ha inserito la lista dei nuovi possibili siti identificati nella Germania del nord, qualora le richieste del generale Curtis Scaparrotti venissero accordate: il comandante di Eucom chiede una divisione completa permanentemente schierata in Europa. Secondo Scaparrotti, l'attuale forza Usa in Europa "è in grado soltanto di scoraggiare un'aggressione russa".

Le dismissioni in Italia dovrebbero essere confermate. Parte del Pisa Ammo Storage Area, adibita allo stoccaggio delle munizioni tra Pisa e Livorno, sarà convertita in area non operativa. Parzialmente chiuso Camp Darby, vicino Livorno: metà della base sarà dismessa e consegnata all’Italia. Il Vicenza Health Center, infine, sarà ridimensionato a livello ambulatoriale.

Esclusa la revisione per le basi in Germania e Gran Bretagna, il piano di dismissione non dovrebbe subire ulteriori modifiche per le strutture in Olanda, Belgio e Portogallo.

Quando ultimato, l’European Consolidation Initiative garantirà ad Eucom una forza permanente di 67 mila unità.

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