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Perimeter, l'IA concepita per distruggere gli Stati Uniti

Il nuovo aggiornamento è probabilmente legato all’interconnessione di Perimeter con l’architettura Poseidon, i siluri radioattivi armati con testata nucleare di classe Megaton

Perimeter, l'IA concepita per distruggere gli Stati Uniti

Perimeter, il sistema automatico per la rappresaglia termonucleare gestito da Intelligenza Artificiale della Russia, è stato aggiornato. A distanza di nove mesi dalle indiscrezioni statunitensi, Viktor Yesin, ex comandante delle Forze missilistiche strategiche della Russia negli anni '90 ha confermato che il sistema Perimeter è stato aggiornato.

L’aggiornamento è probabilmente legato all’interconnessione di Perimeter con l’architettura Poseidon, i siluri radioattivi armati con testata nucleare di classe Megaton.

L’esistenza del Sistema Perimeter (Система Периметр), tenuta segreta per anni, è stata rivelata solo dopo la caduta dell’Unione Sovietica nel 1993. E' una forma di intelligenza artificiale che valuta una moltitudine di fattori relativi ad un attacco nucleare sulla base di informazioni ricevute da stazioni radar, satelliti, attività sismica, etc....etc...Durante un'intervista nel 2011, il comandante delle forze militari russe Sergey Karakaev ha confermato che Perimeter era ancora in funzione. L’ultima volta in cui Perimeter è stato nominato dai media russi risale allo scorso anno. Secondo Mosca Perimeter è assolutamente sicuro.

Per i russi “il sistema rappresenta un modo legittimo ed etico per prevenire una guerra nucleare”. Perimeter può rappresentare una minaccia per la sicurezza mondiale soltanto nel caso in cui si rivelasse vulnerabile ad un attacco hacker. In realtà il sistema è costantemente aggiornato fin dagli anni '80, ergo potrebbe trattarsi della sua ultima versione.

Perimeter non è stato progettato per proteggere la continuità di governo, ma per garantire ed assicurare la distruzione degli Stati Uniti.

La dottrina della vittoria senza domani

Il concetto della Distruzione Mutua Assicurata è molto semplice. Russia e Stati Uniti, le due nazioni con il maggior numero di testate termonucleari stoccate, non avrebbero alcuna ragionevole possibilità di azzerare l’intero arsenale strategico avversario e sperare di sfuggire ad un apocalittico attacco di rappresaglia. Il principio della deterrenza si basa sull’equilibrio tre le scarse informazioni diramate e quelle coperte da segreto militare. Per resa esplosiva e capacità distruttiva, se Russia e Stati Uniti entrassero in una guerra termonucleare (indipendentemente dall’attaccante) causerebbero qualcosa come 400 milioni di morti solo nelle primissime fasi del conflitto. Questa è una stima ufficiale del Pentagono.

Per garantire una rappresaglia termonucleare, qualsiasi cosa accada, Mosca ha creato un sistema automatico gestito da Intelligenza Artificiale chiamato Perimeter. E’ progettato esclusivamente per la ritorsione, indipendentemente dal fatto che qualcuno sia ancora in vita in Russia per ordinare l’attacco. Perimeter è totalmente automatizzato. Il sistema rientra nella dottrina della vittoria senza domani: L’aggressore non ha alcuna speranza di sopravvivere anche dopo aver lanciato un devastante attacco preventivo. E’ chiaramente un contesto da giorno del giudizio. La finestra temporale per ordinare una rappresaglia è di pochi minuti, considerando l’essenza stessa dell’attacco preventivo. La Russia non dispone di un sistema geostazionario di preallarme a raggi infrarossi. Mosca si affida principalmente sui radar di allarme precoce terrestri per rilevare un attacco missilistico statunitense. Dal momento che questi radar non riescono a vedere oltre l’orizzonte, la Russia avrebbe poco meno di 15 minuti per rilevare le testate in arrivo. Il tempo di preallarme stimato per gli Stati Uniti per rilevare un attacco preventivo russo è di circa trenta minuti. Entro il 2022 la Russia dovrebbe collocare in orbita e mettere in linea la costellazione di preallarme a raggi infrarossi composta da dodici satelliti.

La nascita di Perimeter

Perimeter, chiamato anche Dead Hand e Mertvaya Ruka, è operativo dal 1985. Sviluppato dall’Unione Sovietica per fronteggiare i progressi della tecnologia missilistica americana negli anni ’80, è stato inizialmente concepito come sistema di backup per le comunicazioni di emergenza. Durante la Guerra Fredda i progressi americani nella guerra elettronica divennero evidenti: il Cremlino temeva che il Pentagono fosse in grado di interrompere tutte le comunicazioni con le forze strategiche russe. Era quindi necessario un sistema di backup che garantisse le linee di comunicazione con i lanciatori. Perimeter si è poi evoluto in un sistema automatizzato per la rappresaglia termonucleare.

Il missile di comando

Il cuore di Perimeter è il missile di comando equipaggiato con potenti trasmettitori radio. Sorvolando la Russia, il missile invia i codici di attivazione direttamente ai lanciatori per un attacco di rappresaglia su bersagli predeterminati. I missili balistici di comando sono schierati in tutta la Russia in speciali silo corazzati e camuffati. Una volta in volo, i trasmettitori inviano i comandi a tutti i dispositivi riceventi imbarcati sull’intera flotta missilistica strategica terrestre e sottomarina. Il primo missile comandante fu il sistema UR-100UTTKh.

L’intelligenza artificiale alla base di Perimeter

La modalità "coinvolgimento senza giudizio"

Quando attivato, Perimeter inizia a scansionare il territorio russo. Riceve e analizza un’ampia varietà di informazioni sull’attività sismica, le radiazione, la pressione atmosferica, l’intensità delle comunicazioni radio militari. Il sistema monitora inoltre la telemetria dai posti di osservazione della forza missilistica strategica ed i dati forniti dai sistemi di allarme precoce. Se la leadership del paese attivasse Perimeter ed il comando di disattivazione non venisse impartito entro un lasso di tempo stabilito, il sistema lancerebbe i missili di comando. Appare evidente come l’architettura sia stata concepita per eliminare il fattore umano dalla catena di comando così da assicurare la rappresaglia anche se l’intera popolazione russa fosse stata eliminata dalle testate termonucleari statunitensi. In tempo di pace Perimeter è inattivo. Se venisse attivato inizierebbe a monitorare la griglia dei sistemi interconnessi valutando costantemente le quattro condizioni. Se rilevasse potenti radiazioni ionizzanti ed elettromagnetiche e se queste fossero compatibili con i dati sismici, Perimeter lancerebbe i missili di comando.

La quattro condizioni di Perimeter

Prima condizione: Se Perimeter venisse attivato e se rilevasse un attacco nucleare sul territorio russo, il sistema scansionerebbe le comunicazioni con lo Stato Maggiore. Se il collegamento fosse presente e l’intensità delle comunicazioni compatibili con il traffico radio standard pre programmato, Perimeter si arresterebbe.

Seconda condizione: Se non ottenesse risposta dallo Stato Maggiore, l’intelligenza artificiale interrogherebbe il sistema Kazbek, principale comando e controllo dei missili strategici. Se venisse stabilita una connessione, Perimeter si arresterebbe

Perimeter entra in modalità d'attacco

Terza condizione: In caso di risposta negativa dal sistema Kazbek, Perimeter entrerebbe in modalità d'attacco ed inizierebbe a scansionere la sua intera capacità offensiva sul territorio russo ed in mare azzerando tutti i blocchi e garantendo a chiunque fosse presente nel bunker di comando una finestra temporale utile (45 minuti) per prendere una decisione. Chiunque. Oltre all’intera forza strategica terrestre e Slbm, Perimeter assume il comando dei siluri radioattivi a propulsione nucleare con testate al cobalto Poseidon schierati nelle profondità dell'oceno. Alla terza condizione il sistema azzera tutti i livelli di autenticazione.

Quarta condizione: Se dal bunker di comando non venisse rilevata alcuna azione fisica, Perimeter prenderebbe possesso dell’intera forza strategica della Russia lanciando i missili di comando. Soltanto nella quarta ed ultima condizione l’intelligenza artificiale non potrà essere disabilitata. L’ordine di lancio impartito non può essere annullato.

Il tempo stimato dalla prima alla quarta condizione è di circa 60 minuti

Le lettere di Ultima Istanza, l'equivalente britannico di Perimeter

Al momento del suo insediamento il Primo ministro inglese, a cui è conferita la capacità di ordinare un attacco nucleare, scrive a mano le quattro “Letters of last resort”. Ogni lettera rappresenta l'incertezza del deterrente ed è immediatamente riposta dai servizi segreti nella cassaforte della sala di controllo di ogni sottomarino. Il comandante del sottomarino deve avere una ragionevole certezza che un disastro nucleare abbia colpito il Regno Unito. Qualora fallissero i tentativi di entrare in contatto con il Comando Navale e se non venissero captate le principali emittenti radio inglesi come i programmi sulla BBC Radio 4, il comandante del sottomarino aprirebbe il documento sigillato. Il contenuto di quelle lettere rappresenta l’ultimo ordine diretto del governo britannico che si ritiene possa essere stato cancellato da un attacco nucleare preventivo. Il vertice dell’autorità politica, il Primo ministro (vi è anche una seconda figura designata non pubblica), concede all’autorità militare, il comandante del sottomarino, la completa autonomia decisionale sul lancio dei missili strategici e consigli come quello di mettere l’unità agli ordini degli Stati Uniti (qualora esistessero ancora) o di fare rotta verso l’Australia.

Quelle lettere rappresentano sia il testamento di chi le scrive che l’ordine di ritorsione contro chi ha presumibilmente cancellato per sempre la Gran Bretagna.

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