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Polemiche per la nuova serie Netflix: "È propaganda anti-islamica"

Lo sceneggiatore della serie Netflix ha reagito alle critiche affermando che il thriller Messiah non sarebbe affatto offensivo, ma solo provocatorio

Polemiche per la nuova serie Netflix: "È propaganda anti-islamica"

La nuova serie tv targata Netflix, intitolata Messiah e che verrà mandata in onda il primo gennaio, sta già scatenando polemiche, accusata di offendere il sentimento religioso delle persone e di essereislamofoba.

In base a quanto riporta il Daily Mail, lo sceneggiato thriller americano di prossima uscita cercherebbe di mostrare come reagirebbe la società dei giorni nostri al messaggio salvifico portato avanti da una figura messianica. La pellicola racconterebbe la storia di un misterioso profeta contemporaneo, campione di un credo non ben definito ma comunque lontano dalle tre grandi religioni monoteiste, che diffonde il suo messaggio rivoluzionario sfruttando i social media. Il nome di questo personaggio è “Al Massih ad-Dajjal”, che in arabo vuole dire “Anticristo”, “demone” o “falso Messia”, interpretato dall’attore belga Mehdi Dehbi.

Sempre secondo le anticipazioni della serie televisiva fornite dal quotidiano britannico, il clamoroso successo e il grande seguito conquistati dal misterioso profeta suscitano dopo un po’ di tempo i sospetti della Cia, intenzionata ad accertare se Al Massih ad-Dajjal è un impostore oppure un autentico salvatore. Le indagini sul controverso personaggio vengono così affidate all’agente Eva Geller, impersonata dall’attrice americana Michelle Monaghan.

Il sedicente figlio di Dio, riferisce lo stesso tabloid, si pone quindi alla guida di 2mila palestinesi e marcia verso il territorio israeliano, per provare a fare varcare loro le frontiere dello Stato ebraico.

Le riprese della serie Netflix si sono svolte in Giordania, a Washington D.C. e in Texas e, per girare alcune scene, la troupe americana ha anche realizzato una replica del Monte del Tempio, altura di Gerusalemme su cui sorge la Cupola della Roccia, luogo sacro per i musulmani.

Nonostante non sia stato ancora mandato in onda, lo sceneggiato in questione, afferma il Daily Mail, ha già infiammato il web, con migliaia di utenti che hanno espresso la loro dura condanna verso Messiah. Contro il prodotto Neflix è stata infatti promossa una petizione online sul sito Change.org, che ha finora raccolto oltre 3500 adesioni.

Tale raccolta-firme esorta pubblicamente al boicottaggio della serie tv, etichettata come “propaganda cattiva e anti-islamica”. In particolare, gli autori del thriller sono stati biasimati per avere ideato un prodotto “insensibile” verso argomenti di natura religiosa e per avere impiegato impropriamente nella fiction un termine arabo, “Al-Masih” appunto, caro alla teologia musulmana.

Lo sceneggiatore di Messiah, Michael Petroni, ha reagito alle polemiche, riporta il tabloid inglese, assicurando di avere osservato la massima attenzione e accuratezza nel mettere a punto la storia raccontata dalla serie Netflix.

Egli ha in seguito precisato che lo sceneggiato non sarebbe affatto offensivo, ma soltanto provocatorio, augurandosi contestualmente che la messa in onda del thriller dia vita ad accesi dibattiti.

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