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Le primarie del Partito Democratico americano ripartono dal Wisconsin

Le primarie democratiche del Wisconsin potrebbero avere un esito a sorpresa: l'emergenza Covid-19 e la decisione di non posticiparle potrebbe aver infatti infuito sull'affluenza alle urne e sul risultato finale

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La stagione delle primarie democratiche è ripartita dal Wisconsin dove, malgrado l'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19, gli elettori si sono recati alle urne, nella giornata di martedì 7 aprile, per scegliere il proprio candidato presidenziale tra Joe Biden e Bernie Sanders. La scelta di procedere può apparire inusuale e pericolosa ma è frutto di una sentenza della Corte Suprema locale, a cui si erano rivolti i Repubblicani per impedire al governatore democratico Tony Evers di rinviare il voto. Il rischio è che gli scrutini possano aver favorito una proliferazione del virus: molti scrutatori hanno rinunciato all'incarico, nella città di Milwaukee i seggi sono stati ridotti da 180 a 5 e ciò ha portato alla formazione di lunghe code.

Le condizioni in cui si sono svolte le primarie del Wisconsin potrebbe dare luogo a risultati sorprendenti: è possibile che numerosi elettori anziani, tradizionalmente schierati in favore di Joe Biden, non si siano potuti o non abbiano voluto recarsi ai seggi e che una parte di loro non abbia potuto votare per posta. Una sentenza della Corte Suprema ha ristretto le tempistiche di questa modalità di voto e ciò potrebbe aver avuto conseguenze sui risultati finali. Biden è saldamente in testa nel conteggio dei delegati totali, ne ha conquistati 1217 contro i 914 di Sanders ( ne servono 1991 per aggiudicarsi la Convention di Milwaukee) e nella percentuale di voti ottenuti sinora, 40.7 per cento contro il 31 per cento del rivale progressista, ma un esito a sopresa potrebbe sparigliare, seppur parzialmente, le carte. I risultati di questa contesa elettorale verrano resi noti a partire dal 13 aprile.

Sanders ha bisogno di una vittoria o quantomeno di una sconfitta di misura per poter continuare a sperare di avere qualche possibilità. Un sondaggio di fine marzo, realizzato dalla Marquette Law School, gli assegnava appena il 34 per cento delle intenzioni di voto contro il 62 per cento di Biden: l'emergenza Covid-19, paradossalmente, potrebbe invece aiutarlo a guadagnare tempo. Numerosi Stati hanno deciso di posticipare la data di svolgimento delle proprie primarie per evitare una sovrapposizione con l'emergenza sanitaria in corso: gli elettori della Pennsylvania, del Maryland, del Delaware, dell'Indiana, del Connecticut, di New York e di altre località si recheranno infatti alle urne nel mese di giugno. Sanders ha, dunque, ancora del tempo per riorganizzarsi e provare ad opporre una strenua resistenza all'avanzata di Biden.

Sempre che, in questo arco temporale, il Covid-19 non arrivi ad alterare in maniera profonda e sostanziale l'intero quadro politico degli Stati Uniti.

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