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Pyongyang: "La Cia e Seul volevano assassinare Kim Jong-un"

La Corea del Nord accusa la Cia e i servizi di intelligence della Corea del Sud di avere provato ad assassinare il leader Kim Jong-un con una sostanza bio-chimica

Pyongyang: "La Cia e Seul volevano assassinare Kim Jong-un"

Pyongyang accusa gli Stati Uniti di aver organizzato un piano per assassinare il leader nordcoreano, Kim Jong-un. Secondo il governo nordcoreano la Cia avrebbe agito d'intesa con l’intelligence di Seul, organizzando "una diabolica cospirazione". Si fa riferimento a non ben specificate "sostanze biochimiche, radioattive e veleni a effetti ritardati di mesi" per assassinare il giovane leader durante un evento pubblico a Pyongyang. L’accusa, che arriva dal ministero per la Sicurezza dello Stato attraverso un lancio dell’agenzia ufficiale Kcna, testimonia un momento di crescente tensione nella penisola coreana.

Secondo il regime di Pyongyang la Cia e i servizi sudcoreani nel 2014 hanno dato centinaia di migliaia di dollari a un nordcoreano, identificato soltanto come Kim, che lavorava in un complesso industriale del legno a Jabarovsk, nella Russia estremo-orientale, affinché insieme ad un "gruppo di lavoro" assassinasse Kim Jong-un durante un evento pubblico. Luogo prescelto per l'attacco il Palazzo del Sole di Kumsusan, a est della capitale, conosciuto anche come mausoleo di Kumsusan, dove sono custodite le salme di Kim Il-sung, nonno di Kim Jong-un e Grande leader eterno della Corea del Nord, e del figlio Kim Jong-il, padre dell’attuale capo del regime.

Tornato stabilmente in Corea del Nord nel 2016, il cospiratore avrebbe ricevuto indicazioni per poter accedere ai luoghi delle celebrazioni e avrebbe ottenuto altri soldi per introdurre nel Paese tutto l’occorrente, comprese apparecchiature satellitari, e per "pagare dei complici". In tutto, all’uomo, che avrebbe avuto ripetuti contatti con l’intelligence sudcoreana, sarebbero stati dati circa 740.000 dollari.

Le autorità di Pyongyang non rivelano come sia stato possibile scoprire il complotto, né il destino dell’agente Kim. Ma affermano di aver individuato un possibile complice, Xu Guanghai (nome apparentemente cinese) della Qingdao Nazca Trade Co. L’azienda di prodotti chimici risulta nata il 7 marzo scorso, e il nome di Xu Guanghai figura come suo rappresentante legale. "Scoveremo e distruggeremo fino all’ultimo i terroristi della Cia e delle marionette dell’Intelligence Service sud-coreano", tuona Pyongyang, che minaccia di sferrare un attacco antiterrorista contro le intelligence di Washington e Seul.

Intanto negli Stati Uniti con una schiacciante maggioranza la camera dei rappresentanti ha votato a favore del rafforzamento delle sanzioni contro la Corea del Nord, dopo le ennesime violazioni delle sanzioni Onu sul programma missilistico di Pyongyang. Il testo, che prevede il taglio delle fonti di finanziamento internazionale del regime di Kim Jong-un, deve ora passare al Senato, dove il sì è altrettanto scontato. La norma, in sintesi, intende impedire alle società (di qualsiasi nazione, inclusa la Cina) che fanno affari con il regime nordcoreano, di avere contatti con compagnie Usa.

Il testo concede anche 90 giorni di tempo all’amministrazione Trump per reinserire la Corea del Nord nella lista degli stati "sponsor del terrorismo", da cui era stata rimossa nel 2008, quando erano stati conclusi dei negoziati che Pyongyang non ha poi rispettato, chiedendo sempre maggiori concessioni.

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