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Quattro donne giustiziate dall'Isis in Iraq

Lo Stato islamico dall’inizio di ottobre ha giustiziato almeno quattro donne nella sua roccaforte di Mosul nel nord dell’Iraq

Quattro donne giustiziate dall'Isis in Iraq

Non si fermano i tagliagole dell'Isis. Stavolta hanno giustiziato quattro donne. Lo riferiscono attivisti dei diritti umani, precisando che due donne erano medici, una era una laureata in legge, l’ultima era un politico. Sono state messe a morte dai jihadisti dell’Isis nel nord dell’Iraq dall'inizio di ottobre: tre sono state giustiziate mercoledì a Mosul, la quarta vicino alla città lo scorso 5 ottobre.

Hanaa Edwar, attivista per i diritti umani e responsabile del’associazione Al-Amal, ha confermato quanto accaduto a Mosul. La morte di due donne medico è stata confermata anche da una fonte dei servizi sanitari che ha identificato i loro corpi: si tratterebbe di Maha Sabhan e Lamia Ismail. Una terza vittima, di cui ancora non si conosce l’identità, era invece laureata in Legge. La quarta donna, giustiziata il 5 ottobre scorso, si chiamava Imane Mohammed Younos ed era una ex parlamentare sunnita del Fronte turcomanno iracheno nella città di Tal Afar, a ovest di Mosul vicino alla frontiera siriana.

Gli jihadisti "l’hanno prelevata da casa sua il mese scorso e questa settimana hanno chiamato la sua famiglia annunciando che aveva giustiziato la figlia", ha raccontato Ali al-Bayati, che dirige una fondazione per la difesa dei diritti umani della minoranza turcomanna in Iraq. "Poi - ha aggiunto la stessa fonte - hanno gettato il suo corpo fuori da Tal Afar".

"Le donne - come spiega Hanaa Edwar - sono obiettivi facili per i jihadisti". Di fronte alle minacce e al terrore rappresentato dai miliziani dell’Isis "molte persone sono fuggite da Mosul, ma altre sono purtroppo restate in città. Tra queste ci sono soprattutto le donne, impossibilitate a scappare avendo con loro i figli".


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