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Ragazze sequestrate in Siria, l'assessore di Varese: "Sprovvedute, là per i selfie"

Clerici contrario al pagamento del riscatto: "Ci pensino i loro ancor più sprovveduti genitori"

Ragazze sequestrate in Siria, l'assessore di Varese: "Sprovvedute, là per i selfie"

"Ora mi chiedo: per le due sprovvedute (sarò diplomatico) partite per farsi i selfie tra i ribelli siriani è giusto che si mobiliti la diplomazia internazionale?". Aprendo il dibattito su Facebook l'assessore all’Ambiente e alla Protezione civile del Comune di Varese, Stefano Clerici, non nasconde le proprie critiche su Vanessa Marzullo e Greta Ramelli rapite nei giorni scorsi ad Aleppo. Non che neghi alle ragazze l'intervento della comunità internazionale per riportarle a casa sane e salve ma non accetta il pagamento del riscatto: "Io lo farei eventualmente pagare ai loro ancor più sprovveduti genitori".

Trentadue anni, ex Alleanza nazionale, poi presidente dei giovani del Popolo della libertà, Clerici è noto per aver espresso nei mesi scorsi, sempre sul social network, posizioni in sostegno di Bashar al Assad ("Tieni duro presidente"). Dichiarazioni per le quali sono state chieste le sue dimissioni da parte del Pd cittadino. "Umanamente mi dispiace, per carità, ma con la guerra non si scherza e da bambine è bene che non si giochi alle 'piccole umanitarie', ma con le Barbie", prosegue nel messaggio (postato la notte scorsa) sulle due volontarie rapite vicino ad Aleppo. "Perché se parti con l’incosciente presunzione di risolvere un problema e poi, paradossalmente, il problema diventi tu, non può essere la collettività a pagarne il prezzo", continua Clerici che usa la bandiera siriana come foto del profilo Facebook. "Ora speriamo solo che tornino sane e salve a casa - conclude - che imparino la lezione e che tacciano perché l’idea che due ragazzine siano in mano a dei terroristi islamici senza alcuno scrupolo mi fa gelare il sangue nelle vene".

Al duro post Clerici collega un link a un articolo di un blog intitolato Le stronzette di Aleppo. E a chi gli fa notare, nei commenti al messaggio, che le foto di Vanessa e Giulia e i selfie pubblicati nei giorni scorsi sono stati tutti scattati in Italia, l’assessore replica: "Con il riferimento ai 'selfie con i ribelli' intendevo in realtà sottolineare la superficialità, l’incoscienza e l’evidente spensieratezza adolescenziale del loro 'viaggio per portare la pace nel mondo'". "Imbarcarsi in un’avventura più grande di loro è stato folle, e folle è stato il beneplacito che i genitori hanno dato a due ragazzine appena uscite dal liceo (seppur maggiorenni, per carità) - prosegue - con troppa faciloneria hanno individuato i buoni e i cattivi di questo annoso conflitto e si sono schierate dalla parte dei ribelli, pensando di aiutare dei combattenti per la libertà e finendo per diventare, invece, funzionali al loro folle progetto jihadista.

Ora bisogna solo sperare che i terroristi ribelli si accorgano di aver alzato troppo la posta e le rilascino senza torcere loro un capello, perchè non abbiamo certo bisogno di altre due martiri".

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