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"Regeni ucciso da agenti segreti per creare imbarazzo al governo"

Fonti vicine all'inchiesta: "Giulio Regeni è stato ucciso da agenti segreti sotto copertura". L'omicidio per imbarazzare il governo egiziano

"Regeni ucciso da agenti segreti per creare imbarazzo al governo"

"Giulio Regeni è stato ucciso da agenti segreti sotto copertura, molto probabilmente appartenenti alla confraternita terrorista dei Fratelli musulmani, per imbarazzare il governo egiziano". A lanciare la notizia è il quotidiano filo-governativo egiziano AlYoum7 citando fonti vicine alla procura egiziana che sta indagando sull'omicidio dello studente friulano. "Il procuratore egiziano e la sua controparte italiana - spiegano le stesse fonti - stanno raccogliendo tutti gli elementi possibili per individuare l'autore del crimine".

La procura di Giza ha ricevuto il rapporto medico legale sul corpo di Giulio Regeni e il rapporto degli operatori della telecomunicazione sulle chiamate di entrata e in uscita del cellulare del ricercatore italiano prima della sua scomparsa. "I servizi della sicurezza e le varie autorità competenti - scrive AlYoum7 - stanno intensificando gli sforzi e raccogliendo tutti gli elementi possibili per giungere a capire quanto accaduto e chiarirne la dinamica". Secondo il quotidiano online, la procura egiziana starebbe per identificare il killer del giovane ricercatore friulano torturato e ucciso in Egitto. Il lungo articolo corredato da numerose foto di Regeni, riprese dalle pagine Facebook dei suoi amici e colleghi, fornisce tuttavia poche anticipazioni sulla direzione verso la quale si sta muovendo la procura riguardo la matrice del delitto. "La procura di Giza sud, guidata dal presidente Ahmed Naji, sta portando avanti gli sforzi per svelare i misteri e le circostanze della morte del ventottenne italiano", riferisce il sito egiziano che parla di "importanti indizi raccolti dopo aver ricevuto il rapporto medico e un resoconto dalle chiamate in entrata e uscita (dal telefono, ndr)" di Regeni. "Il team d'indagine italiano, composto da sette membri, è in stretto contatto con l'ufficio del procuratore generale" egiziano, afferma AlYoum7, con l'obiettivo di "aggiornarsi sugli ultimi sviluppi dell'indagine" da parte egiziana e per "metterli a confronto" con i risultati ottenuti da loro.

Il procuratore egiziano di Giza, Ahmed Naji, ha smentito all'agenzia Nova le notizie riportate dai media locali sui possibili legami tra gli apparati di sicurezza dei Fratelli musulmani e l'omicidio di Regeni.

"Al momento - ha spiegato -ci stiamo concentrando sull'analisi dei suoi spostamenti e delle sue frequentazioni, questo perché non sappiamo ancora dove sia andato dopo essere uscito di casa il 25 gennaio scorso".

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