Mondo

Riad rompe con l'Iran

L'Arabia Saudita rompe le relazioni diplomatiche con l'Iran ed espelle i diplomatici iraniani

Riad rompe con l'Iran

L'Arabia Saudita rompe le relazioni diplomatiche con l'Iran: lo annuncia in tv il ministro degli esteri saudita Adel al-Jubair, precisando che i diplomatici di Teheran devono lasciare l'Arabia Saudita e che hanno 48 ore di tempo per farlo. Jubeir ha accusato Teheran di incitare alla rivolta interconfessionale i musulmani nella regione.

Il ministro ha anche denunciato "le ingerenze negative e aggressive dell'Iran negli affari arabi" aggiungendo che Riad non consentirà a Teheran di sabotare o minacciare la sicurezza saudita nella regione. La rottura delle relazioni diplomatiche con il nemico di sempre, l'Iran culla dello sciismo, rappresenta per l'Arabia Saudita, culla del wahabismo, l'interpretazione più intransigente dell'Islam sunnita, un "passo estremo" che potrà aver ripercussioni sulla stabilità del Golfo Persico, quindi sul corso dei valori petroliferi (rimasti finora indifferenti ad altri eventi come la guerra civili in Libia), e la guerra in Siria.

La tensione resta altissima. Dal canto suo, la città di Teheran ha cambiato formalmente il nome della via in cui si trova l'ambasciata dell'Arabia Saudita, intitolandola ad 'Ayatollah Nimr Baqir al-Nimr'. Lo ha riferito l'agenzia iraniana Isna. La decisione rappresenta una protesta contro l'esecuzione del religioso sciita a Riyad, assieme ad altre 46 persone. L'imam è stato ucciso ieri dopo che nell'ottobre scorso il tribunale supremo saudita aveva confermato la condanna per l'accusa di aver disobbedito alle autorità e istigato alla violenza settaria.

L'ambasciata di Riyad a Teheran ieri è stata assaltata da manifestanti che protestavano contro l'esecuzione, così come è accaduto alla sede diplomatica di Mashhad.

Commenti